Ennesima lite finita in tragedia, ad Asti, dove un uomo ha ucciso il figlio al culmine di una lite per debiti.
Il 61enne Piero Pesce ha accoltellato il 26enne Valerio nell’abitazione di Canelli dove vivevano. Le motivazioni della lite sarebbero dovute a un problema di debiti, ora indagano i Carabinieri di zona.
Omicidio ad Asti: il padre uccide il figlio
Nella frazione di Canelli, in provincia di Asti, un uomo di 61 anni di nome Piero Pesce ha ucciso il figlio Valerio pugnalandolo diverse volte con un grosso coltello. I fatti sono avvenuti questa mattina e secondo le prime informazioni, il colpevole è stato già tratto in arresto e ora sta rispondendo alle domande delle forze dell’ordine.
La lite è scoppiata questa mattina alle prime ore dell’alba e l’allarme è stato dato proprio dal responsabile, riferendo in una chiamata al 112 il gesto che aveva appena compiuto. Al momento dell’episodio i due erano soli in casa ma i rumori e le grida hanno svegliato il vicinato che non capiva cosa stesse accadendo.
In realtà, dalle testimonianze rilasciate agli inquirenti, sono emersi dettagli preoccupanti, sembra infatti che i rapporti fra padre e figlio fossero deteriorati da tempo e litigate analoghe accadevano spesso. Ovviamente nessuno poteva immaginare che Piero in preda a un raptus avrebbe potuto assassinare il suo stesso figlio.
L’intervento dei soccorsi e le indagini
Presso l’appartamento al secondo piano in una palazzina in via Giovanni XXIII sono immediatamente arrivati gli agenti della Compagnia di zona che hanno accertato i fatti, preso in custodia il killer e allertato i sanitari del 118.
Purtroppo al loro arrivo non hanno potuto fare nulla perché il 26enne era già morto ed era riverso a terra in una pozza di sangue, colpito da diverse coltellate che gli sono state fatali.
Il 61enne è stato arrestato e ora si trova nella caserma dei Carabinieri di Canelli, dove gli inquirenti stanno ascoltando la sua versione per capire il movente del raptus omicida di cui il padre si sarebbe già pentito.
Sembra che il giovane avesse contratto debiti di gioco importanti e non era la prima volta che questo accadeva e che la famiglia provvedeva a sanare questa situazione.
Tuttavia da tempo c’erano problemi di soldi in famiglia e, quindi, l’ipotesi più accreditata è che Pesce abbia ucciso il figlio perché rabbioso per l’ennesimo debito accumulato, al quale avrebbe dovuto far fronte per togliere Valerio dai guai.