Un uomo di 50 anni di Asti è stato ricoverato in ospedale per aver tentato il suicidio dopo aver ucciso la compagna.
I medici fanno sapere che non è in gravi condizioni, intanto ha parlato con alcuni psicologi che hanno evidenziato un forte stato di depressione. Il delitto è avvenuto mercoledì, ora Paolo Riccone, questo il nome dell’uomo che ora si trova in stato di arresto dopo alcuni giorni nel nosocomio.
Mercoledì un uomo ha ucciso la sua compagna Floriana Floris, 49enne, e poi ha tentato di togliersi la vita tagliandosi i polsi. Il tentativo non è andato a buon fine il 50enne è stato è stato portato in codice rosso in ospedale dove però i medici hanno constatato che non era in pericolo di vita perché i tagli non erano profondi.
Una vicenda che ha sconvolto la comunità, tutti conoscevano la coppia che viveva nella frazione di Incisa Scapaccino. Paolo Riccone era rimasto vedovo alcuni anni fa dopo aver perso la moglie per una malattia aggressiva, poi aveva conosciuto Floriana e ora erano una coppia stabile.
Però evidentemente la perdita aveva lasciato un segno profondo in lui, infatti soffriva di depressione e gli specialisti che hanno parlato con lui hanno confermato questa diagnosi.
La scoperta di quanto accaduto è avvenuta solo oggi per i sospetti della figlia di Floriana, preoccupata perché non riusciva a mettersi in contatto con lei in nessun modo. Anche i vicini di casa erano allarmati, specialmente dal fatto che la sua automobile fosse nello stesso parcheggio da giorni.
La 49enne aveva due figli da una relazione precedente e da alcuni anni era la compagna del ricercatore nato nell’Astigiano, rientrato a Incisa Scapaccino. Lavorava infatti ad Alessandria ma poche settimane fa era tornato a casa per prendersi cura del padre malato che poi è deceduto.
L’allarme è stato dato oggi all’ora di pranzo e dai dettagli emersi dalle indagini sembra che l’omicida abbia vegliato per ore il corpo della donna prima di tentare il suicidio, chiaramente per i sensi di colpa.
Rimane un mistero da cosa sia stata scatenata la sua furia e i carabinieri di zona sono a lavoro per ricostruire la dinamica dell’aggressione. Data la patologia di cui soffriva però è possibile che non ci sia stato un motivo particolarmente grave per causare il raptus.
È molto difficile ricostruire attualmente, con i pochi indizi a disposizione, i momenti prima della morte di Floriana. Le forze dell’ordine si concentrano sulla versione della figlia, ancora molto scossa ma anche sulle testimonianze dei vicini di casa che avevano intuito che qualcosa non andava.
Gli esami autoptici sapranno dare qualche risposta in più.
Il sindaco Matteo Massimelli è intervenuto con alcune parole:
“siamo sgomenti e senza parole, la coppia frequentava poco il paese ed era tranquilla. li conoscevo solo di vista. non accadono spesso tragedie simili qui da noi, la nostra comunità è sconvolta e si unisce al dolore dei familiari”.
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