A 92 anni la maggior parte delle persone si ritira a vita privata e si dedica al riposo, ma non Antonio Nacca, classe 1923, ex maresciallo di Polizia e recordman negli 800, 1500 e 3000 metri che ora sta affrontando una nuova battaglia: tornare alle gare dopo lo stop imposto dai medici sportivi. L’atleta ultranovantenne, che ha battuto i record mondiali nelle tre distanze, si è dovuto fermare perché non gli è stato rinnovato il certificato di idoneità agonistica. Lui però non demorde e, come racconta La Stampa, con l’aiuto della Amatori Masters Novara, società per cui gareggia, ha deciso di fare ricorso.
“Nelle gare mi realizzo”, ha raccontato all’inviato del quotidiano piemontese. “È una mia scelta e me ne assumo ogni rischio perché sono convinto di potercela fare ancora. Ho vinto oltre settanta titoli, le gare mi mantengono sano nella mente e nel corpo: non fermatemi”, chiede.
In Italia la partecipazione a competizioni agonistiche è legata al certificato medico. Nacca aveva avuto il via libera da un primo medico, ma un altro dottore si era detto contrario e ne aveva ottenuto la revoca. Per questo, con il supporto della sua società agonistica, ha deciso di opporsi a questa decisione.
Il paradosso, come ha spiegato il presidente della Master Novara Carlo Del Mastro, è che gli stessi camici bianchi gli hanno suggerito di continuare a correre ma in gare amatoriali, anche sulle stesse distanze, senza avere quei riconoscimenti internazionali che sono così importanti per lui. Una situazione surreale, proprio all’italiana.