[didascalia fornitore=”altro”]La pubblicità contestata da Atm/Facebook[/didascalia]
Polemica a Milano dopo il no dell’Atm alla pubblicità dell’Unione Atei e Agnostici Razionalisti (UAAR) contro l’ora di religione cattolica a scuola. L’azienda di trasporto milanese ha rifiutato la campagna di affissione su bus e metropolitane dell’associazione, volta a sensibilizzare sull’ora di religione e la possibilità di scegliere l’ora alternativa. A denunciarlo è la stessa UAAR anche tramite i suoi profili social: per l’associazione si tratta di una vera e propria censura visto che la stessa pubblicità è stata accettata da altre città. Non a Milano però: come spiega IgpDecaux, la concessionaria degli spazi per Atm, sui mezzi di trasporto meneghini non possono comparire messaggi religiosi.
La pubblicità contesa ritrae una bambina sorridente di circa due anni che si chiede: “Perché non possono scegliere?”, con alle spalle i nomi di diverse confessioni religiose. Lo slogan della campagna è “Per farli scegliere da grandi, scegli l’ora alternativa”, ed è diretto ai genitori che si trovano nel periodo dell’iscrizione a scuola e devono scegliere se far frequentare l’ora di religione ai propri figli.
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Avviato l’iter per l’affissione sui mezzi pubblici a Milano e raggiunto l’accordo su prezzi e modalità, l’UAAR ha ricevuto una prima risposta dalla concessionaria che sottolineava come spettasse agli organi di controllo di Atm la decisione finale: qualche giorno dopo è arrivato il no.
“Atm ha confermato il divieto di comunicazioni pubblicitarie con contenuto religioso sui mezzi”, ha fatto sapere l’IgpDecaux. Per l’associazione però si tratterebbe di una scusa visto che “vi sono dimostrazioni anche recenti che l’argomento religione non è affatto vietato: durante l’ultima visita di Papa Francesco a Milano è stato addirittura stampato un biglietto ATM speciale per l’occasione, e l’immagine del Papa ha campeggiato sugli autobus milanesi, con l’invito a partecipare alla messa”.
Per Atm non ci sarebbe stata “nessuna preclusione o discriminazione nei confronti dell’associazione”: il regolamento interno prevede, da diversi anni, il divieto di affiggere campagne pubblicitarie di carattere politico, sindacale, religioso o relative a movimenti di opinione, sui mezzi pubblici in movimento, quindi su tram, bus e metropolitane”, si legge nella nota.
“L’affissione invece è permessa sugli spazi statici (pensiline, banchine del metrò ecc.). Atm ha accertato che la negazione degli spazi sui treni in metropolitana è stata causata da un errore del concessionario che, inizialmente, aveva offerto spazi che non avrebbe potuto concedere proprio in virtù del nostro regolamento. Il concessionario, in un secondo momento, ha fatto una verifica per spazi statici alternativi ma non ha riscontrato disponibilità per il periodo richiesto. L’associazione dovrà concordare direttamente con il concessionario l’affissione della campagna su spazi statici consentiti, in un periodo in cui c’è disponibilità”.
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