L’atmosfera di Marte è stata strappata via dal Sole. Lo ha scoperto la NASA, che ha dato l’annuncio sulla base dei dati emersi dalla missione Mars Atmosphere and Volatile Evolution, uno studio, il cui obiettivo è quello di comprendere meglio quale sia stata nel tempo l’evoluzione del pianeta rosso. Secondo gli scienziati, quest’ultimo un tempo, proprio grazie alla sua atmosfera, aveva un clima che lo rendeva adatto anche a favorire lo sviluppo della vita. Poi sarebbe intervenuto il vento solare, che lo ha privato della sua atmosfera, trasformandolo in un corpo celeste piuttosto arido.
I ricercatori che sono giunti alla scoperta hanno affermato che molti sono gli indizi, secondo i quali Marte abbia avuto un’atmosfera spessa e abbastanza calda da poter determinare la presenza di acqua allo stato liquido, elemento essenziale per lo sviluppo della vita, secondo i parametri della nostra conoscenza. Adesso i ricercatori sono convinti che, attraverso una più attenta analisi di ciò che è accaduto all’atmosfera di Marte, aumenteranno le nostre conoscenze su ciò che accade nell’universo. Dai risultati degli studi pubblicati su Science è risultato evidente come sia avvenuta una sorta di erosione atmosferica ad opera del vento solare. I dati hanno spiegato che l’erosione atmosferica procede a velocità maggiore, quando sono in corso delle tempeste solari. Esattamente si parla di una perdita di gas atmosferici di circa 100 grammi al secondo.
Il vento solare costituisce un flusso di particelle cariche, composto soprattutto da elettroni, protoni e particelle alfa, che vengono emesse dalla parte superiore dell’atmosfera del Sole, sfuggendo alla gravità della stella. Questo tipo di “vento” è capace di soffiare ad una velocità che supera gli 1,6 milioni di chilometri/h e riesce ad influenzare qualsiasi cosa sia presente all’interno dell’eliosfera, uno spazio grandissimo i cui confini si estendono oltre l’orbita di Plutone. La perdita di atmosfera, come quella che è avvenuta su Marte, potrebbe sembrare apparentemente poco significativa, perché 100 grammi al secondo corrispondono a circa 3,1 tonnellate all’anno. I ricercatori, però, hanno chiarito come questa continua erosione, con il tempo, sia diventata significativa e come sia stata capace di trasformare il pianeta rosso in un vero e proprio deserto.
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