Un’indagine molto particolare quella che la Procura di Agrigento sta portando avanti da qualche tempo. Si tratta di episodi di pirati in mare a danno delle imbarcazioni di migranti che cercano di raggiungere le coste dell’Europa.
Rubano e depredano le barche dei migranti che, dopo tanti sforzi e sacrifici, cercano di arrivare nei porti italiani e non solo. Ci sono già i primi arresti.
La particolarità di questa indagine sta nel fatto che, quando pensi ai pirati, riconduci il tutto solo ad un film. Ma in realtà, nessuno avrebbe mai immaginato la loro vera e reale esistenza. Lungo le rotte della speranza, che portano tanti migranti dalle coste della Libia o della Tunisia a imbarcarsi, anche su mezzi di fortuna, per raggiungere l’Italia e l’Europa, ecco che loro spuntano, per rubare e depredare tutto ciò che trovano sul loro cammino.
Sono i pirati del mare che prendono di mira proprio le imbarcazioni dei migranti e rubano loro il tutto in cerca di denaro. La Procura della Repubblica di Agrigento sta lavorando da alcune settimane a questo e, al momento, sono già stati fermati 4 nordafricani.
Stando alla ricostruzione, i pirati del mare inseguono i barconi carichi di disperati per rubare loro il motore dell’imbarcazione stessa, ma anche il denaro di chi è a bordo e i loro telefoni cellulari. E se qualcuno decide di opporsi al loro assalto, tutti vengono minacciati, anche con l’uso di armi. Sono più che altro, pescatori tunisini che si trasformano in veri e propri pirati del mare. Sono stati arrestati, infatti, quattro nordafricani, dai 50 ai 43 anni.
Sono il comandante e l’equipaggio della motopesca “Assyl Salah” e, verso di loro, il GIP ha confermato il fermo, disponendo la custodia cautelare in carcere. Ad accusarli sono stati proprio alcuni migranti, superstiti di un naufragio quanto anche di un loro attacco, avvenuto il 23 luglio scorso, in acque Sar maltesi.
I superstiti hanno raccontato di essere partiti da Sfax in Tunisia, il 22 luglio. Il barchino sul quale i migranti viaggiavano, si è ribaltato dopo che è stato avvicinato proprio da un peschereccio tunisino che ha tentato di rubare il motore della loro imbarcazione. Sulla base del loro racconto, gli investigatori sono arrivati alla conclusione che, già precedentemente, c’era stato un caso simile, dove a perdere la vita fu una bimba di 4 anni che cadde in mare proprio nel momento che un peschereccio tunisino aveva affiancato la loro imbarcazione per rubare, anche qui, il motore.
Il primo caso, durante il quale i migranti hanno parlato di furto, è stato lo scorso 26 marzo. Davanti a questo, la Procura ha avviato degli approfondimenti, acquisendo informazioni anche da altri paesi europei. “Questi arresti sono la conferma di quanto sia fondamentale contrastare l’immigrazione irregolare anche a tutela degli stessi migranti che finiscono nelle mani di criminali senza scrupoli che ne mettono a rischio la vita” – ha affermato il Ministro dell’Interno, Piantedosi.
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