[videoplatform code=”c87a13ef0d84d9363c0a348764″]
Sotto il velo, dicono chi l’ha conosciuta, nascondeva lunghi capelli. Hasna Aitboulahcen, francese di 26 anni, è stata da tutti conosciuta come la prima donna kamikaze a essersi fatta esplodere in Europa, ma questo non sarebbe stato confermato. È morta durante il blitz a Saint Denis: asserragliata dentro l’appartamento, dopo oltre un’ora di spari e mentre, secondo alcuni testimoni, gridava aiuto, qualcuno nella casa, probabilmente il cugino, ha azionato la cintura esplosiva ed è saltata per aria, uccidendo anche una seconda persona. Un video amatoriale ha registrato quei minuti terribili: gli spari delle teste di cuoio, lei che grida qualcosa, poi un tlic e l’esplosione. Non è stata lei, dunque, a farsi saltare in aria con la cintura esplosiva durante il blitz, ma un terzo uomo, ritrovato fra le macerie dell’appartamento. Sale dunque a tre il bilancio dei morti nell’attacco, oltre ad Hasna e ad Abdelhamid Abaaoud, identificati invece senza margini di dubbio.
La prima a tracciare il suo profilo è stata la rivista Jeune Afrique. Hasna Aitboulahcen, francese, aveva 26 anni ed era cugina per parte materna di Abdelhamid Abaaoud, ritenuto la mente degli attentati di Parigi.
Era nata a Clichy la Garenne, 17 arrondissement parigino. Aveva frequentato buone scuole, era un’ottima studentessa e aveva trovato un buon lavoro, diventando manager della Beko construction, società nata nel 2011 a Epinay-sur-Seine, nel dipartimento di Seine-Saint-Denis, e fallita nel marzo del 2014.
Capelli biondi tinti, taglio alla moda, look da giovane europea, Hasna viene descritta come decisa, subdola, scaltra. Nessuno sapeva che si era radicalizzata, ma negli ultimi giorni, il suo telefono era sotto controllo da parte dell’antiterrorismo e, grazie a lei, gli investigatori sono risaliti al commando terrorista: parlava con il Belgio, la Germania, la Grecia e la Siria.
Odiava la Francia, “paese di miscredenti”, ed era pronta a partire per la Siria, dove non era mai stata, ma si diceva disposta a compiere un attentato se l’autoproclamato Califfato, lo avesse ritenuto utile. Le indagini porteranno alla luce altri dettagli della sua vita: di certo il suo nome resterà nelle cronache come la prima kamikaze che ha seminato terrore in Europa.