Continua la guerra in Ucraina e stanotte, un nuovo attacco ha consentito alle forze armate di abbattere 30 droni russi.
Le potenti esplosioni hanno consentito così di rimuoverli quasi tutti, visto che in totale ce n’erano 35.
Sono state almeno due le esplosioni che nella notte hanno colpito Kiev, provocando due feriti che prontamente sono stati assistiti dai medici. Il governatore della regione, Oleksiy Kuleba, ha dichiarato che le abitazioni private e le infrastrutture sono state danneggiate in più punti in seguito a questi attacchi.
Le forze aere dell’Ucraina hanno annunciato di essere riuscite ad abbattere quasi tutti i droni russi che sono stati lanciati nel corso della notte, ovvero 30 su 35. Si tratta di droni kamikaze Shahed-136/131, lanciati dalla costa orientale del mare di Azov, sezione settentrionale del Mar Nero.
A dichiarare quanto accaduto sono alcune fonti locali, intanto gli occhi sono puntati oggi sugli spostamenti del presidente Vladimir Putin che si recherà in Bielorussia per un incontro con il presidente Lukashenko. Questa visita è molto importante perché è la prima di Putin in questo Paese, dal 2019.
Il comandante delle forze armate ucraine ha voluto dire la sua in merito a questo colloquio. Serhiy Nayev ha dichiarato amaramente che secondo lui questi colloqui servono solo ad attaccare maggiormente il già martoriato Paese, coinvolgendo maggiormente l’esercito bielorusso, in particolare le forze di terra.
L’agenzia di stampa russa Interfax fa sapere che le truppe russe effettueranno esercitazioni tattiche a livello di battaglione proprio nel territorio della Bielorussia, da sempre storica alleata della Russia
La notizia però, presa da fonti ufficiali del Ministero della Difesa di Mosca, non parla del periodo preciso in cui ci saranno queste esercitazioni, né del luogo. Il Ministero della Difesa bielorusso però aveva annunciato due mesi fa, che 9000 soldati russi si stavano già mobilitando per formare un gruppo unito con l’esercito bielorusso e proteggere i confini del Paese.
La presenza della Bielorussa assume un peso maggiore nella guerra in corso, infatti si parla di gruppo regionale congiunto, ovvero l’unione delle forze armate dei Paesi, schierate ai confini con l’Ucraina per difendere le aggressioni.
Fin dall’inizio della guerra, la Bielorussia ha apertamente sostenuto Putin, presidente del Paese che da sempre è suo storico alleato. Tuttavia non ha mai partecipato attivamente con i propri soldati, fino a questo momento, infatti dal suo territorio sono partiti attacchi missilistici e aerei e le forze di Mosca sono entrate in Ucraina anche dal confine bielorusso.
Alcuni però credono che questo ingresso sia una prova delle difficoltà di Mosca.
Diversificare l’origine degli attacchi può consentire ai russi di riprendere l’iniziativa. Nell’immediato, la presenza di una minaccia sul confine con la Bielorussia, potrebbe indurre Kiev a ricollocare i suoi militari, alleggerendo la pressione su alcune aree.
Il nuovo posizionamento della Bielorussia ha suscitato diverse sanzioni e se da una parte i leader del G7 hanno parlato di complicità con la Russia, molti temono che questa decisione possa far perdere consensi verso Lukashenko, poiché l’orientamento del popolo è a favore dell’Ucraina, inoltre si sta verificando un aumento dell’inflazione considerevole, a causa di questa scelta. Addirittura molti credono che l’appoggio verso Putin possa scatenare una rivolta contro il presidente bielorusso.
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