Attacco filo-ucraino a Belgorod, morti e feriti

Nella regione di Belgorod, in Russia, un gruppo di filo-ucraini ha attaccato i villaggi al confine. Si tratta di due gruppi distinti che si sono uniti nell’attacco, entrambi sono composti da russi e disertori.

Esercito ucraino
Esercito ucraino – Nanopress.it

Diversi i feriti e i danni che si stanno registrando nella Regione dove le forze filo-ucraine e le forze russe si stanno scontrando. Intanto torna a suonare l’allarme antiaereo sull’Ucraina, diversi i bombardamenti in corso.

Attacco filo-ucraino a Belgord, ci sono morti e feriti

Diversi combattenti e mezzi corrazzati hanno attraverso il confine tra la Russia e l’Ucraina andando ad attaccare alcuni posti di frontiera.

In particolare sono state attaccate le città di Grayvoron e di Kozinka, ad attraversare il confine sarebbe stato un gruppo filo-ucraino.

Nella città di Grayvoron che si trova nella regione di Belgorod è situato un deposito di armi nucleari russo, e secondo quanto riportato dai media ucraini sarebbe stato accerchiato.

Su Telegram sono stati diffusi diversi video che mostrano ciò che sta avvenendo nella città di Konzinka.

Vyacheslav Gladkov, il governatore della regione di Belgorod, ha diffuso la notizia che un gruppo di forze armate ucraine ha fatto il suo ingresso nel distretto di Grayvoronsky, confermando così quanto riportato dai media ucraini.

Il governatore ha poi riferito che sia il servizio di frontiera, che le forze armate della Federazione Russa insieme alla Guardia Russa e all’Fsb stanno lavorando per eliminare il nemico.

Inoltre ha poi aggiunto che oltre all’attacco via terra diversi villaggi sono stati bombardati. I bombardamenti hanno causato 8 feriti, l’incendio in una scuola materna e il danneggiamento di vari edifici residenziali.

Secondo quanto riportato dal canale Telegram russi Baza e da Shot sarebbero stati uccisi 39 incursori e molti altri sarebbero stati fatti prigionieri.

Su Telegram continua la diffusione di video in cui si mostrano i combattimenti al momento nella zona, si possono vedere gli elicotteri e anche i carri armati.

Il governatore della regione ha annunciato che diversi residenti hanno abbandonato le loro case per mettersi al sicuro e che a causa di questo attacco nelle prossime ore verrà istituito un regime speciale antiterrorismo che rende necessaria l’attuazione di restrizioni temporanee.

Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino ha voluto definire l’accaduto come una mossa volta allo scopo di distogliere l’attenzione dalla sconfitta appena avvenuta nella città di Bakhmut, ormai in mano russe.

Peskov ha diffuso la notizia che il Presidente russo Vladimir Putin è stato informato su quanto sta avvenendo in queste ore.

Andriy Yusov, un rappresentante dell’intelligence ucraina, ha invece reso noto che il gruppo che ha sconfinato è composto da combattenti appartenenti alla Libertà per la Russia e al Corpo dei volontari russi.

Il gruppo sarebbe perciò stato creato da una serie di disertori e oppositori al Cremlino che hanno un impronta liberaldemocratica che è principalmente orientata verso la destra.

Entrambi i gruppi rientrano nell’esercito ucraino regolarmente ed entrambe in queste ore hanno rivendicato l’attacco.

Libertà per la Russia ha diffuso un messaggio Telegram in cui invita la popolazione a non aver paura di loro perché non sono nemici e non attaccheranno i civili, il loro scopo è la libertà mettendo fine a quella che loro definiscono “la dittatura del Cremlino”.

Secondo quanto riportato da Open Belgorod sul suo canale Telegram attualmente in alcune zone non c’è acqua né elettricità.

Kiev ha smentito in queste ore un suo coinvolgimento nell’attacco e ha reso noto che l’operazione è stata condotta solamente da miliziani russi che sono contro Putin.

Nella notte secondo quanto riportato dai servizi ucraini i russi hanno dato il via ad un’evacuazione d’urgenza del sito di stoccaggio di armi nucleari che si trova a Belgorod ed è chiamato Belgorod-22.

L’amministrazione di Kiev ha diffuso la notizia che ieri le truppe russe hanno attaccato il villaggio di Kachkarivka che si trova nella regione del Kherson, qui c’è stato un ferito che è stato ricoverato in ospedale. La notizia è stata diffusa da Ukrinform.

L’epicentro della guerra è ancora Bakhmut e Marynika, ma le forze russe stanno attaccando in diverse direzioni e in particolare su Lymansk, Kupyansk, Bakhmutsk, Marinsk e Avdiivsk. A riportarlo è lo Stato Maggiore dell’esercito ucraino durante il solito briefing mattutino.

Intorno alle sei di questa mattina l’allarme aerei è tornato a suonare sull’Ucraina. Diverse le allerte, droni sulla Capitale, sulla Crimea e anche su Luhansk.

Secondo le ultime notizie diffuse sull’attacco a Belgorod da parte dei filo-ucraini al momento ci sono feriti anche tra i civili. Il governatore della regione ha riferito che due uomini e una donna sonno stati ricoverati in ospedale con ferite da schegge.

Un’altra persona è rimasta ferita nel villaggio di Zamostye ed è stata medicata sul posto.

Lancio di un razzo ucraino
Lancio di un razzo ucraino – Nanopress.it

Il Giappone non può inviare armi letali all’Ucraina

Matthew Miller, portavoce del Dipartimento di Stato americano ha diffuso la notizia che l’amministrazione americana sarebbe venuta a conoscenza che il gruppo Wagner sta tentando di far trasferire alla Russia armi che sono destinate all’Ucraina.

Il trasferimento avverrebbe attraverso male e con l’utilizzo di falsi documenti per le transazioni, al momento però gli USA non hanno indicazioni se il gruppo ha avuto successo nell’operazione oppure no.

L’Ucraina ha chiesto armi anche al Giappone, quest’ultima però non può inviarne. A diffondere la notizia sarebbe stato Sergiy Korsunsky, ambasciatore ucraino sul suolo giapponese durante un’intervista.

Secondo quest’ultimo il Giappone non potrebbe dare armi all’Ucraina a causa dei vincoli posti sulle norme di trasferimento sulle armi e sui dispositivi letali.

Durante l’intervista rilasciata a Nikkei Asia l’ambasciatore ha voluto elogiare l’annuncio fatto da Tokyo durante il G7 in cui ha dichiarato che fornirà 100 veicoli di trasporto delle Forze di autodifesa.

Fino ad ora il Giappone si è impegnato unicamente verso l’invio di dispositivi non letali. Nei mesi scorsi però si sono susseguiti una serie di incontri per vedere se è possibile cambiare quei vincoli, ma nel dettato costituzionale Tokyo è legata al vincolo della pace.

Niente di fatto ancora sulle nuove sanzioni verso la Russia. I 27 Paesi membri ancora non sono riusciti a trovare un accordo.

Questo nuovo pacchetto non toccherebbe solo la Russia ma andrebbe a colpire anche tutte quelle nazioni e aziende che vogliono lavorare con la nazione russa.

Budapest è decisamente contraria all’introduzione di nuove sanzioni che possono colpire le imprese europee e quelle cinesi, quindi al momento si continua a trattare.

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