Attacco in una scuola in Uganda, 25 vittime

C’è stato un attentato in Uganda, dove in queste ore alcuni terroristi hanno appiccato il fuoco incendiando il dormitorio di una scuola.

Attacco scuola in Uganda
Attacco scuola in Uganda – Nanopress.it

I responsabili sono ribelli islamisti che fanno parte delle Forze democratiche alleate, un gruppo basato nella parte orientale della Repubblica democratica del Congo. Le vittime sono 25 e ci sarebbero anche 8 vittime, a riferirlo è stato il portavoce della polizia del Paese, Fred Enanga, che ha fornito un bilancio provvisorio della tragedia, l’ennesima in cui viene presa di mira una scuola.

Attentato in una scuola in Uganda

Terribile la notizia trapelata in queste ore da fonti locali in Uganda, che hanno riferito l’attacco di matrice terroristica in una scuola secondaria vicino a Bwera. In particolare, i ribelli islamisti delle Forze democratiche alleate che hanno sede nella parte orientale del Congo, hanno incendiato un dormitorio.

La notizia è stata riportata dai quotidiani locali, che hanno raccolto le informazioni diffuse dal portavoce della polizia del Paese, Fred Enanga. L’attacco terroristico ha provocato un bilancio tragico di 25 vittime, questo il numero di corpi che recuperati dalle autorità che sono a lavoro sul posto da questa notte, quando è scattato l’allarme.

Le vittime sono state trasferite nell’ospedale della cittadina di Bwera per poter essere sottoposte ad alcuni esami da parte dei medici legali. La zona si trova al confine con la Repubblica democratica del Congo ed è caratterizzata da diversi esercizi commerciali che la rendono una piccola città fornita di tutto il necessario per vivere dignitosamente. Non può essere di certo paragonata alle grandi metropoli ma anche avere un bella scuola fornita di dormitorio è un lusso importante perché in questo modo si riesce a garantire una buon servizio di istruzione.

L’istituto è stato colpito dal più grave attacco degli ultimi anni, raramente infatti le scuole sono state colpite in Congo e in effetti i fatti analoghi che leggiamo nelle nostre pagine di cronaca riguardano per lo più grandi scuole americane dove ex studenti danno di matto e sterminano chiunque gli si pari davanti.

Militari in Uganda
Militari in Uganda – Nanopress.it

Stavolta i responsabili di questo assalto sono i ribelli islamisti delle Adf, le Forze democratiche alleate che oltre a colpire la scuola in un momento di assoluta calma in cui gli studenti stavano dormendo, hanno saccheggiato anche un negozio di alimentari poco distante.

Otto i feriti in condizioni critiche, che come le vittime sono stati portati in ospedale. Non c’è nessuno in pericolo di vita fra loro.

Chi sono i responsabili

Dalle informazioni trapelate sappiamo che le unità delle forze dell’ordine locali, supportate dai militari dell’esercito congolese, hanno rintracciato subito gli aggressori e ne è nato un inseguimento in direzione del Parco nazionale Virunga, che si trova poco dopo il confine con il Congo.

Ma chi sono questi criminali e perché hanno preso di mira dei bambini e poi hanno anche esteso i disordini alle attività commerciali di zona? Nate in Uganda, le Adf hanno preso piede nella parte orientale del Congo a partire dagli anni Novanta e da allora i membri si sono macchiati di diversi crimini, uccidendo civili innocenti per portare avanti le loro cause.

Militari in Uganda
Militari in Uganda – Nanopress.it

Potremmo definire questo gruppo come i jihadisti africani, in effetti nel coro del tempo c’è stata una vera e propria evoluzione terroristica dell’Adf, un acronimo che in Africa è sinonimo di estremismo e terrorismo islamico.

Da tempo il gruppo firma diversi attentati da parte dei miliziani, un vero cancro non solo per le regioni dell’Uganda e del Congo in primis, ma anche per le altre fuori i confini. In effetti l’origine dell’organizzazione è antecedente alla formazione dei confini, precisamente era il 1995 e lo scopo iniziale era quello di protestare contro il governo di Museveni.

All’inizio si parlava di sola ideologia islamista, infatti il fondatore Jamil Mukulu, cattolico convertito all’Islam, ha sempre avuto la fama di essere un leader molto carismatico che è riuscito infatti con il tempo a unire le forze di più gruppi per formarne uno che oggi è molto ampio. La sua causa, portata avanti con un’opera politica e diplomatica, è stata sposata dai membri dell’Esercito nazionale per la liberazione dell’Uganda e di quello di “liberazione musulmana”. Anche tanti militari ugandesi lo hanno seguito e nel tempo l’idea di instaurare un califfato ugandese retto dalla legge islamica ha accomunato sempre più persone.

Possiamo definirli jihadisti perché operano, come abbiamo visto nell’episodio di cui abbiamo parlato in questo articolo, con azioni violente e criminali. Da sempre il presidente dell’Uganda, Museveni, ha scagliato l’esercito regolare contro questi miliziani, che per finanziare il movimento sono dediti a rapine e razzie di ogni tipo ma non sono rari anche atti come quello di oggi, in cui a fare le spese delle lotte per il potere sono dei minori innocenti.

Questa nuova cellula dell’Isis ha avuto un’importante svolta nel 2015, quando venne arrestato il fondatore in Tanzania e poi estradato in Uganda, dove al momento si trova ancora in carcere. Anche dalla sua cella però Mukulu ha provato a dettare le sue direttive ai seguaci, anche se il suo posto è stato preso da un altro uomo che sta proseguendo con la strategia di violenza e ha iniziato l’avvicinamento del gruppo all’Isis, sebbene questo abbia di fatto diviso l’Asf in una parte che vi ha aderito e un’altra che è rimasta fedele al leader arrestato.

Tale scissione ha avuto un effetto tutt’altro che di indebolimento e sebbene la fazione più pericolosa sia proprio quella legata al gruppo terroristico più noto e diffuso al mondo, anche le altre cellule non sono da sottovalutare. Guardando agli attacchi più recenti in Congo, avvenuti nel 2019, i fatti sono stati rivendicati proprio dall’Isis, che descrive i combattenti come una sua propaggine locale in Africa Centrale.

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