“Non avrete il mio odio. Soffro ma senza odio“. Così Etienne Cardile, il compagno di Xavier Jugelé, il poliziotto ucciso nell’attacco sugli Champs Elysées, ha voluto rendere l’ultimo saluto al suo amato, citando le parole di Antoine Leiris nella sua lettera all’Isis dopo aver perso la moglie negli attentati a Parigi del 13 novembre 2015. Parole cariche d’amore quelle pronunciate da Etienne al funerale del compagno, davanti alle massime autorità francesi, a partire dal presidente Francois Hollande, quell’amore per Xavier, “eroe del quotidiano“, come l’ha definito Hollande, che gli è stato portato via dalla follia di un terrorista.
Parigi si trova a piangere l’ennesima vittima del terrorismo di matrice islamica. La cerimonia in onore di Xavier Jugelé, freddato mentre era in servizio sugli Champs Elysées, si è svolta come da copione nel cortile della prefettura, di fronte a Francois Hollande e ai candidati al secondo turno delle presidenziali Emmanuel Macron e Marine Le Pen.
“Ti piaceva questo tipo di missione perché gli Champs Elysées sono l’immagine della Francia, la cultura. In quell’istante, in quel posto è arrivato il peggio per te e i tuoi colleghi“, ha ricordato Etienne.
Quel giorno la sua vita è stata distrutta. Cardile ha raccontato i particolari di quella giornata, lui che si alza primo per andare al lavoro e che esce di casa mentre Xavier ancora dorme: la sera rientrerà a casa solo, senza più l’amore della sua vita.
“Sono arrivato a casa la sera senza di te“, ha continuato con la voce rotta dall’emozione. “Il dolore è estremo e profondo, chissà se un giorno si potrà calmare, non lo so. Quanto a me, soffro senza odio. Prendo in prestito questa formula di Antoine Leiris la cui immensa saggezza di fronte al dolore avevo tanto ammirato, leggendo e rileggendo le sue parole solo pochi mesi fa. Questa è una lezione di vita che mi ha fatto crescere allora e che oggi mi protegge“.
“Quando sono arrivati i primi messaggi che davano notizia ai parigini di un grave evento in corso sugli Champs Elysées e che un poliziotto aveva perso la vita, una voce sottile mi ha detto che eri tu e mi ha ricordato la formula generosa e guaritrice, ‘non avrete il mio odio’. Questo odio non ti assomiglia. Non corrisponde a nulla che faceva battere il tuo cuore né a quanto aveva fatto di te un poliziotto e poi un tutore della pace“, ha proseguito, citando le parole di Antoine Leris, il giornalista che ha perso la moglie nell’attentato al Bataclan.
“Questo odio, Xavier, non ha niente a che fare con te. Perché l’interesse generale, il servizio per gli altri e la protezione di tutti facevano parte della tua formazione e le tue convinzioni: la tolleranza, il dialogo e la temperanza erano le tue armi migliori. Perché dietro il poliziotto, c’era un uomo che aveva scelto di diventare poliziotto per aiutare gli altri, proteggere la società e lottare contro l’ingiustizia“, ha continuato.
Infine, un pensiero ai colleghi di Xavier e a tutti i poliziotti. “Vorrei dire a tutti coloro che lottano per evitare che si verifichino questi eventi, che comprendo il loro senso di colpa e di fallimento ma devono continuare a lottare per la pace“. Il suo ultimo pensiero è per il suo Xavier. “A te vorrei dirti che sarai nel mio cuore per sempre. Ti amo.”
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