Un attacco terroristico in Mali, da parte dei jihadisti, ha ucciso 10 civili, oltre a provocare una sessantina di feriti.
Il sito ospitava le truppe russe e infatti nell’attentato sono morti anche 3 soldati, oltre a diversi bambini e donne. Il bilancio sanguinoso dell’attacco suicida è stato riportato questa notte da Ansa, che ha riportato il comunicato del governo regionale precisando che l’attacco ha preso di mira un aeroporto e un campo militare vicini al centro del Paese africano.
Attacco terroristico in Mali
Bambini, donne e soldati sono rimasti coinvolti in un attentato terroristico in Mali, dove hanno perso la vita 13 persone. Ci sono stati circa 60 feriti. A riportarlo è il governo della regione, che ha riferito che l’attacco è iniziato alle 8 di questa mattina ed è durato 2 ore. Ci sono state quattro esplosioni, seguite dal fuoco di armi automatiche.
Gli obiettivi erano un aeroporto e un campo militare vicino al centro del Paese, che da tempo ospita le truppe russe. L’esercito del Mali ha affermato di avere ripreso il controllo dell’area, grazie anche alla collaborazione con i soldati senegalesi della Minusma, ovvero la missione di mantenimento della pace delle Nazioni Unite in Mali.
Fonti diplomatiche hanno indicato come obiettivo dei terroristi jihadisti il sito che si trova vicino alla città di Sevare nella regione di Mopti. Si tratta appunto di un campo che ospita i militari russi e i membri dell’esercito maliano hanno riferito che sono stati apportati diversi danni a mezzi di combattimento ma dopo aver lottato e neutralizzato 88 terroristi, la situazione è di nuovo sotto controllo dopo un sabato mattina decisamente movimentato che tuttavia non costituisce un caso isolato, anzi il contrario.
Il governo del Mali infatti ha precisato che attacchi terroristici analoghi vanno avanti da tempo e purtroppo anche se la matrice è politica rimangono uccisi molti civili, come abbiamo visto il bilancio di oggi parla anche di bambini innocenti che vivevano nei pressi del campo militare.
Recrudescenza del terrorismo
Sono state molto dure le parole degli esponenti del governo maliano, che hanno parlato di recrudescenza degli atti terroristici. Tale aggravamento va avanti da tempo e in diversi giorni ci sono stati molti atti analoghi, come a disegnare un piano diabolico per annientare le autorità di transazione del Mali, governato dal 2020 da una giunta militare che ha distrutto i legami con gli alleati occidentali ed è diventata vicina alla Russia sia politicamente che dal punto di vista militare.
Una situazione molto tesa che ha portato, sempre nella giornata di sabato, a un altro evento. Un elicottero dell’aeronautica militare si è schiantato in un quartiere residenziale di Bamako, la capitale, uccidendo 3 militari e ferendo 6 civili. Solo il giorno prima, il Paese aveva celebrato la festa di Eid al Fitr, che segna la fine del Ramadan, il mese sacro di digiuno dei musulmani.
Gli oppositori della giunta militare che si è insediata nell’agosto di 3 anni fa, affermano che questa abbia iniziato a lavorare con i cosiddetti istruttori, ovvero i mercenari del gruppo Wagner.
Chi sono i mercenari del gruppo Wagner
Non hanno bisogno di presentazione i mercenari del gruppo Wagner, una compagnia privata militare complementare all’esercito russo. Grandi alleati di Putin nel conflitto, rispondono al capo Prigozin, uomo d’affari che con il presidente della Federazione ha ottimi rapporti.
Impiegato per la prima volta durante la guerra del Donbass nel 2014, il gruppo ha partecipato a diversi conflitti e addirittura il Ministero della Difesa Ucraino ha riferito che questi soldati avrebbero cercato di assassinare Zelensky.
In poco tempo il gruppo Wagner è finito nel mirino dell’Onu, che lo ha accusato di crimini di guerra in ogni area dove tali mercenari hanno operato. Nel novembre scorso il Parlamento europeo ne ha richiesto l’inserimento nella lista dei terroristi dell’Ue.
Proprio ieri è giunta la notizia che i soldati si stanno modernizzando, arruolando nuove reclute sui social. L’allarme è stato lanciato da Kiev, che ha chiesto ai vari canali che vengono utilizzati, di bloccare la propaganda definita dal Ministro della Cultura ucraino, inaccettabile e pericolosa.
L’organizzazione paramilitare chiama sempre a sé nuovi giovani pronti a servire la Russia in nome della guerra. Una guerra che semina sempre di più odio e morte, lo abbiamo visto negli attentati che stanno distruggendo i Paesi dell’Africa, territorio strategico per l’esercito russo.
Qui la Federazione può contare sulla collaborazione con i governi locali ma c’è chi non ci sta e si oppone, facendo arrivare la propria voce in modo brutale, sterminando civili per portare avanti la propria causa.
Dopo la notizia sconcertante della campagna di arruolamento di massa portata avanti dal gruppo Wagner, per la quale il governo ucraino si sta mettendo in contatto con chi gestisce i social utilizzati, ora è giunta quella di un nuovo attentato in territorio africano. Lo scopo è probabilmente quello di obbligare i governi del Paese a fare marcia indietro sulla cooperazione con i russi, alimentando l’aspetto peggiore del conflitto: la morte di civili innocenti.