Un attacco terroristico è stato messo a segno a Gerusalemme Est all’esterno di una sinagoga e il bilancio dei morti è in continua evoluzione e per ora si parla di otto morti e molti feriti di cui alcuni in gravissime condizioni. Questo avviene in uno scenario di tensione crescente tra Israele e Palestina.
Le autorità internazionali e le stesse istituzioni locali erano preoccupate per il possibile peggioramento delle già instabili dinamiche tra esercito israeliano e milizie islamiche ribelli compresi Hamas dalla striscia di Gaza. Quello che è accaduto nelle ultime ore è proprio il riacutizzarsi di un sentimento di odio e rancore che rischia di fare scoppiare una guerra feroce.
Attentato a Gerusalemme Est
Proprio poco dopo l’ora della preghiera del venerdì si è verificato un attacco armato nei pressi di una sinagoga a Gerusalemme Est. Almeno sette persone sono state uccise e altre molte altre ferite. Il quartiere quartiere Neve Yaakov di Gerusalemme è sotto shock e protesta contro le autorità riguardo l’accaduto.
Il terrorista è stato identificato, come riporta il Jerusalem Post, si tratta di un conosciuto membro di Hamas Fadi Ayesh. L’ uomo viveva nel quartiere di Shuafat, a Gerusalemme est, ha aperto il fuoco e sparato alle persone che uscivano dalla sinagoga di Ateret Avraham dopo la preghiera.
Emerge che il terrorista è entrato nella sinagoga e ha preso di mira chi si è trovato davanti, per poi seguire chi fuggiva all’esterno e colpire anche loro. Ha tentato di fuggire dal luogo dell’attacco salendo in auto e ma gli agenti della polizia israeliana hanno risposto al fuoco e ucciso.
Uno degli inservienti della sinagoga che ha assistito all’attacco ha spiegato che le forze dell’ordine hanno raggiunto il luogo 20 minuti dopo che erano stati sparati i primi colpi. Non credevano alle chiamate e pensavano che il rumore provenisse da colpi sparati in l’aria.
La polizia ha riferito invece che l’attentatore è stato eliminato cinque minuti dopo la prima chiamata d’emergenza.
Un medico ha affermato che stanno fornendo cure a moltissime persone in stato di shock. Le fonti locali riferiscono che il primo ministro Netanyahu sta ricevendo gli aggiornamenti e in tarda serata terrà una valutazione sull’accaduto. Il commissario di polizia Kobi Shabtai è arrivato sulla scena dell’incidente poco dopo la sparatoria.
Reazioni dopo l’attentato terroristico
Sul luogo dell’attacco è arrivato anche il ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir, che è stato accolto con molta rabbia dai cittadini che lo hanno accusato di essere responsabile dell’attacco, urlando slogan come: “ti abbiamo amato, Itamar. Ci siamo fidati di te . Questo era sotto il tuo controllo.”
Doron Turgeman, capo della polizia del distretto di Gerusalemme, ha riferito riguardo l’atto terroristico: “Questo è uno degli attacchi terroristici più duri che abbiamo visto negli ultimi anni… a nostra conoscenza, questo terrorista ha agito da solo. Stiamo continuando a scandagliare l’area .”
Il portavoce di Hamas Hazem Qassem ha parlato all’attacco e ha affermando che “questa operazione è una risposta al crimine condotto dall’occuoazione di Jenin, una risposta naturale alle azioni criminali dell’occupazione”.
Anche il gruppo militante più piccolo della Jihad islamica ha espresso solidarietà all’attacco senza rivendicarne la responsabilità.
Tra i morti c’è una donna di 40 anni che è deceduta in ospedale poco dopo essere arrivata in condizioni critiche. Secondo quanto riferito, alcuni dei corpi delle persone uccise erano ancora presenti sul luogo dell’attacco quasi un’ora dopo che era avvenuto.
Il medico Fadi Dekidek ha dichiarato ai media: “Abbiamo visto una donna e 4 uomini sdraiati sulla strada. Hanno riportato ferite da arma da fuoco e non avevano segni di vita e abbiamo dovuto confermare immediatamente la loro morte. Altri tre feriti, tra cui una donna di 70 anni in condizioni critiche, sono stati portati all’ospedale Hadassah di Mount Scopus.”
Ha precisato poi: “Siamo addestrati per questo. Purtroppo, non possiamo dimenticare un attacco terroristico, e li sperimentiamo di nuovo. Non c’è niente da fare; questo è il momento di agire professionalmente perché questa è la differenza tra la vita o la morte”.
Il numero dei feriti sale ancora e ora si parla di un uomo di 20 anni in gravi condizioni e un adolescente di 14 anni uscito dal momento più critico e ora fuori pericolo. Un uomo di 30 anni in condizioni critiche ma anche diversi pazienti già dimessi.
Il leader dell’opposizione Israeliana Lapid ha dichiarato: “Il mio cuore si spezza in questi tempi difficili. Mando le mie condoglianze alle famiglie che hanno perso i loro cari e una pronta guarigione ai feriti. Non si deve permettere al terrorismo di alzare la testa da nessuna parte. Queste minacce devono essere affrontato con severità.”
È scattata ora una pericolosa escalation nervosa rabbiosa e a Jenin ma anche in altre città arabe in tutto Israele, in reazione all’attentato si sono verificate celebrazioni, fuochi d’artificio e colpi di arma da fuoco in aria. La polizia sta perlustrando la zona alla ricerca di altri terroristi.