L’attacco degli Usa in Siria rispolvera, in Italia, la vecchia questione della posizione filorussa del Movimento 5 Stelle. I grillini hanno condannato l’attacco americano e ribadito la loro posizione a favore dell’articolo 11 della Costituzione, secondo cui «l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali».
I 5 Stelle hanno inoltre confermato la Russia come importante partner e messo in dubbio che il regime di Assad (sostenuto dai russi) possa aver utilizzato armi chimiche nell’attacco di Idlib che ha provocato una strage di bambini. E, dopo le bombe sganciate da Donald Trump sulle basi militari siriane da cui sarebbe partito questo attacco chimico, hanno invitato l’Italia a non immischiarsi. Tra le righe: a non prendere la parte degli Stati Uniti.
Di Stefano: «Italia stia immobile»
Manlio Di Stefano, su Twitter, invita il ministro della Difesa e il premier a restare fuori dalla questione Usa-Russia in Siria: «L’Italia stia immobile».
Di Stefano non è un deputato qualunque: se i 5 Stelle andranno al potere è lui il principale indiziato a ricoprire il delicato ruolo di ministro degli Esteri. Una settimana fa, pochi giorni prima dell’approvazione del programma Esteri dei 5 Stelle (di cui parliamo sotto), aveva usato queste parole sulla Russia di Vladimir Putin. «Gli arresti a Mosca? E allora Guantanamo? Non tocca a me valutare la democrazia in un altro Paese», aveva detto a proposito degli arresti in piazza durante la manifestazione contro la corruzione in Russia. Un po’ come Alessandro Di Battista: «Se Assad è un dittatore lo decideranno i siriani».
«Putin è un partner strategico nella lotta al terrorismo, non vederlo è cecità. Assieme ad Assad ha vinto la guerra in Siria», aveva aggiunto Di Stefano. Certo, dopo l’attacco Usa in Siria le cose sono destinate a cambiare, e in peggio.
Attacco Usa in Siria, M5S: «L’Italia resti fuori da questo risiko»
La posizione di Di Stefano coincide con quella ufficiale del Movimento 5 Stelle: «L’Italia resti fuori da questo risiko e rispetti articolo 11 della Costituzione».
Ma cosa pensa il M5S dell’attacco chimico di Assad a Idlib, causa scatenante delle bombe di Trump in Siria? Secondo l’europarlamentare 5 Stelle Fabio Massimo Castaldo è improbabile che sia stato Assad. Mentre i 5 Stelle, sul blog, chiedono «un’indagine accurata e scevra da ogni strumentalizzazione (da un lato e dall’altro) da parte degli investigatori della sezione dei crimini di guerra delle Nazioni Unite», Castaldo spiega: «Ho visto le immagini di quei bambini, sono raccapriccianti, ma bisogna capire chi ha fatto questo e perché».
Castaldo, che recentemente è andato in Siria per incontrare Bashar al-Assad insieme all’eurodeputato di Forza Italia Stefano Maullu (filorusso anche lui), ha aggiunto: «Se è stato Assad dev’essere completamente pazzo, perché la situazione stava volgendo politicamente a suo favore. Militarmente, con questo attacco, Assad non ottiene nulla. Politicamente, solo l’odio del mondo intero. Metto un grosso punto interrogativo perché queste, spesso, sono anche guerre di propaganda. E non bisogna dare giudizi affrettati».
Programma Esteri Movimento 5 Stelle
La posizione filorussa del Movimento 5 Stelle viene confermata dal programma Esteri votato sul web (…). Uno dei punti votati è sulla «Russia: un partner economico e strategico contro il terrorismo». Questo il programma: «Le sanzioni, e le conseguenti contromisure volute da Mosca, hanno pesato sull’export italiano per 3,7 miliardi di euro nell’ultimo anno complicando, inoltre, ogni possibile forma di collaborazione anche in tema di lotta al terrorismo. Il Movimento 5 Stelle lavorerà per il ritiro immediato delle sanzioni imposte alla Russia e per il rilancio della cooperazione con quello che considera un partner strategico fondamentale».
Quando Beppe Grillo disse…
Concludiamo con la profezia di Beppe Grillo datata 23 gennaio: «La politica internazionale ha bisogno di Trump e Putin: si aprono scenari di pace». Dopo l’attacco Usa in Siria il rischio è che gli scenari siano tutt’altro che pacifici.
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