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Attentati Bruxelles: chiodi e vetri nelle bombe per renderle più letali

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Le bombe utilizzate per gli attentati di Bruxelles contenevano chiodi, pezzi di metallo e vetri. I terroristi hanno voluto rendere ancor più letali gli effetti della loro follia. E così i medici belgi sono costretti a ricorrere all’amputazione e i feriti rischiano di perdere braccia o gambe.

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La foto simbolo è di Sebastien Bellin, ex campione di basket

Attorno alle bombe gli assassini dell’Isis hanno sistemato chiodi, schegge di vetro, frammenti di metallo (come si vede nella foto sotto). Tutto con il nastro adesivo o con la colla. Non contava che i modi fossero rudimentali: quel che interessava era renderle più pericolose e dannose. L’obiettivo era mietere più vittime possibili e lasciare all’inferno anche i sopravvissuti, rendendone più gravi le ferite, martoriandone per sempre i corpi.

Obiettivo raggiunto. L’amministratore delegato e medico chirurgo dell’ospedale della Gasthuisberg University di Lovanio, Marc Decramer, ha passato le ore successive agli attentati di martedì 22 marzo in sala operatoria. Ha raccontato che ci sono state già tre amputazioni. Chi è riuscito a salvare braccia e gambe deve però fare i conti con ferite profonde, complesse da curare proprio per la presenza all’interno di oggetti piccoli e appuntiti. E ancora. Un medico di Anversa ha mostrato un pezzo di vetro estratto dalle carni di un uomo, un quotidiano ha pubblicato una radiografia in cui si vedono, nel torace di un ferito, un chiodo e una vite.

Una strategia che ricorda quella usata per l’attentato alla maratona di Boston, del 15 aprile 2013, dove due esplosioni causarono tre morti e 264 feriti. L’attentatore, un musulmano ceceno poi condannato a morte, aveva riempito delle pentole a pressione con chiodi, schegge di metallo e cuscinetti a sfera. Erano queste le bombe: artigianali ma distruttive.

Non dimentichiamo che il bilancio degli attacchi di Bruxelles (che hanno coinvolto anche italiani) poteva essere più grave, e sempre a causa di altre armi letali. Conteneva chiodi la bomba rimasta inesplosa in aeroporto. Ed era potenzialmente letale l’arsenale del covo di Schaerbeek. Oltre a una bandiera dell’Isis, la polizia ha trovato esplosivi e materiali per confezionarne altri: “150 litri di acetone, 30 litri di acqua ossigenata, una valigia piena di chiodi e viti e altro materiale destinato al confezionamento di ordigni esplosivi, 15 chili di esplosivo Tatp”, ha detto il procuratore federale Frederic Van Leeuw. Altri ordigni micidiali.

Francesco Minardi

Francesco Minardi è stata collaboratore di Nanopress dal 2016 al 2018, occupandosi principalmente di cronaca e politica interna ed estera,

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