Un caffè o una birra per dire no al terrorismo e non permettere alla paura di vincere. A la Bonne Biére, primo dei sei bar e ristoranti colpiti durante le stragi di Parigi del 13 novembre dove morirono 5 persone, riapre i battenti a meno di un mese dalla tragedia. La città è ancora blindata e il ricordo di quanto avvenuto quella notte non è ancora svanito, ma la voglia di ripartire è troppo forte. I titolari, spinti dai dipendenti e dai residenti del quartiere, hanno così deciso di riaprire: qualche lavoro di ristrutturazione e il locale ha accolto i primi clienti.
“Abbiamo fatto un po’ di lavori, ridipinto le pareti e cancellate le stimmate di questo incubo: è stato necessario per motivi psicologici”, ha spiegato la manager del locale Audrey Bily. “La caffetteria Bonne Bière è un luogo di incontro, scambio e condivisione. Questo è il nostro obiettivo ora”.
Davanti all’ingresso ci sono ancora fiori e candele, in omaggio alle vittime della strage, ma i clienti sono già tornati a varcare la porta e a sedersi fuori, ai tavolini. All’ingresso, sulla lavagna dove di solito si segna il menu del giorno, è stato scritto un lungo messaggio per la riapertura; sopra, campeggia uno striscione con la scritta “Je suis en terrasse” (sono in terrazza), uno degli slogan nati dopo gli attentati per indicare la voglia di ritornare alla vita di tutti i giorni, tornando a sedersi ai tavolini all’aperto dei bistrot.
"À la bonne bière" réouvre ce matin avec une banderole "Je suis en terrasse" pic.twitter.com/y53V8EwpYv
— Cédric Cousseau (@CedricCousseau) 4 Dicembre 2015
Gli altri locali, luoghi degli attentati, sono ancora chiusi, ma c’è voglia di ricominciare anche lì. Il Bataclan, dove hanno perso la vita 89 persone, ha dichiarato che è intenzionato a riaprire.
Così anche Le Petite Cambodge, uno dei più colpiti, che ha scritto un lungo messaggio sulla home del suo sito, in cui ringrazia per l’affetto ricevuto e chiarisce che riaprirà. “Ci vorrà del tempo per guarire dallo choc”, scrivono i titolari che ricordano coloro che non ce l’hanno fatta. Anche per rispettare il dolore dei parenti e amici delle vittime, l’apertura è stata rimandata. “Le Petite Cambodge riaprirà, perché per ciascuno di noi la vita deve continuare e per il rispetto dei clienti che erano al ristorante quella sera. Non aprire significherebbe cedere e concedere una vittoria che non gli sarà mai data”.