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Una bomba è esplosa a Bangkok, in Thailandia, provocando decine di vittime. L’ordigno era nascosto in una motocicletta posteggiata nel centro della città, vicino al tempio induista di Erewan e un centro commerciale, una zona molto frequentata dai turisti stranieri, vicina a hotel di lusso e uffici. Grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nel luogo dell’attentato, la polizia thailandese è sulle tracce di un uomo che è sospettato di essere il responsabile della strage. Tra le vittime ci sono anche 8 stranieri: 5 cinesi, 2 malesi e un filippino.
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Si tratta di una strage senza precedenti nella storia della Thailandia. Qui, infatti, gli attacchi terroristici sono rari. Le forze armate thailandesi stanno conducendo una campagna contro i ribelli musulmani nel sud del Paese a maggioranza buddista, ma è raro che tali gruppi ribelli conducano attacchi fuori dalla loro zona etnica. Nell’ultimo decennio, si sono intanto verificati episodi di rivalità – a volte violente – tra i diversi gruppi politici nella capitale e altrove, mentre da maggio 2014 il Paese è guidato dai militari dopo aver destituito il governo pochi mesi dopo la sua elezione.
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Identificato il presunto terroristaIl leader della giunta e attuale primo ministro, in conferenza stampa, ha annunciato che la polizia sta ricercando un uomo che farebbe parte di un gruppo che si contrappone alla giunta e sarebbe originario del nordest del Paese, roccaforte della Camicie rosse. Le Camicie rosse sostenevano il precedente governo, estromesso dal potere dopo mesi di manifestazioni nel 2014 a cui seguì un colpo di stato militare. Al momento il bilancio secondo la polizia sarebbe di 22 morti, tra cui nove stranieri provenienti da diversi Paesi asiatici, e 123 feriti. Nessuno ha ancora rivendicato l’attacco.
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Nessuna pista islamicaIl capo della polizia nazionale, Somyot Pumpanmuang, ha detto che il sospetto indossava una camicia gialla e potrebbe essere sia thailandese che uno straniero. ”Aveva con sé uno zaino ed era sulla scena al momento dell’incidente. Ma abbiamo bisogno di guardare i filmati” con più attenzione, ha spiegato. La tecnica impiegata per l’attentato non corrisponderebbe a quelle si solito usate dai ribelli islamisti separatisti del sud. Lo ha dichiarato il capo di Stato maggiore e vice ministro della Difesa, il generale Udomdej Sitabutr, che ha così escluso questa pista estremamente concreta in Thailandia. Secondo fonti citate da Reuters, nelle tre province meridionali dal 2004 operano gruppi separatisti islamici che in 11 anni hanno ucciso 6.500 persone ma raramente al di fuori del loro territorio.
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Lanciata una bomba a manoNella giornata del 18 agosto una bomba a mano è stata lanciata da un ponte ed è finita nel fiume, nei pressi di un molo affollato sul fiume Chao Phraya, fortunatamente senza provocare feriti. Non si sa chi sia la persona che la lanciato la bomba.
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