Sono morti lentamente i 9 italiani vittime dell’attentato a Dacca, seviziati e mutilati da armi da taglio e machete. E’ lo scenario emerso dall’autopsia effettuata al policlinico Gemelli sui corpi dei connazionali uccisi dalla barbarie dei terroristi nell’attentato al bar-ristorante Holey Artisan Bakery.
Gli attentatori hanno inflitti alle vittime lente torture, sui corpi anche segni di ordigni esplosivi e proiettili ed emergono delle anomalie rispetto agli attentati condotti dai miliziani dell’Isis in particolare su due punti: gli assassinii sono più rapidi e nessuno degli attentatori portava cinture esplosive.
Svolta l’autopsia, i corpi delle vittime potranno ritornare ai famigliari per le onoranze funebri. Il pm Francesco Scavo ha interrogato Giovanni Boschetti, unico superstite italiano che ha raccontato di essere scampato all’attacco per essere uscito fuori dal locale grazie a una telefonata. La moglie Claudia era rimasta dentro e non ce l’ha fatta.
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