[didascalia fornitore=”ansa”]Stephen Paddock[/didascalia]
Chi è Stephen Paddock, il killer dell’attentato di Las Vegas, al prehotel Mandalay Bay Casino, che durante un concerto di musica country, il festival musicale ‘Route 91. Harvest‘, ha ucciso 59 persone, ne ha ferite 527 e poi si è tolto la vita. Ebbene, sembra che l’efferato protagonista della strage di Las Vegas sia un pensionato di 64 anni, americano, bianco, non noto alla polizia: un illustre sconosciuto, al di sopra di ogni sospetto.
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Stephen Paddock è così uscito dall’anonimato della sua vita da pensionato americano, per trasformarsi in un feroce killer, responsabile della morte di almeno 59 persone. ‘Era un investitore multimilionario che aveva fatto una fortuna nel settore immobiliare’, ha spiegato il fratello Eric.
Il motivo del suo gesto è ancora sconosciuto e anche se lo stato islamico ha rivendicato l’attacco, l’Fbi smentisce categoricamente l’ipotesi terroristica: ‘Non c’è, al momento, nessun collegamento con un gruppi internazionali’, ha dichiarato lo sceriffo di Las Vegas, Joseph Lombardo. La teoria dell’Fbi è che si tratti piuttosto di un ‘lupo solitario’.
Stephen Paddock, residente a Mesquite, una cittadina di circa 18mila abitanti, a circa 120 km a nord est di Las Vegas, Nevada, al confine con l’Arizona, secondo il fratello Eric, era un uomo tranquillo, che viveva serenamente la sua vita da pensionato. Era anche benestante: nel 2013 aveva acquistato per 370 mila dollari una casa monofamiliare, in un complesso residenziale per over 55, a Mesquite. Precedentemente aveva vissuto in Texas, California e Florida. Era solito frequentare Las Vegas, dove trascorreva diversi giorni per giocare al casinò. Oltre alla passione per il gioco d’azzardo, aveva anche la passione per il volo: aveva infatti un brevetto da pilota e qualcuno sostiene avesse anche qualche piccolo velivolo. Amava anche cacciare, possedeva diverse armi (23 tra fucili automatici e pistole), ma tutte regolarmente acquistate e registrate.
Nella sua vita nulla appare particolarmente insano, cercando invece tra i familiari, qualcosa di criminale è riscontrabile nella figura del padre, Benjamin: il suo nome infatti, è stato inserito nella lista dei grandi ricercati dall’Fbi, tra la fine degli anni 60 e l’inizio degli anni 70. Era fuggito da una prigione federale.
In Stephen Paddock niente è sembrato anomalo sino a due giorni fa: ‘Era un uomo qualunque, qualcosa deve essere successo, deve aver perso la testa, siamo scioccati’, ha raccontato Eric. Paddock si trovava presso l’hotel Mandalay Bay da giovedì, con la stanza prenotata a nome della compagna, Mary Lou Danley, 62 anni, cittadina australiana di origini asiatiche che viveva con il killer. La donna è risultata comunque estranea alla strage: ‘Non pensiamo sia coinvolta – ha fatto sapere la polizia – al momento della strage era fuori dal Paese’.