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A Nizza, nel sud della Francia, sono 84 i morti e 202 i feriti, di cui 52 gravi: 10 vittime sono bambini. Il bilancio purtroppo è provvisorio perché molti dei feriti versano in condizioni disperate. Un camion di 15 metri ha travolto la folla lungo la Promenade des Anglais, sul lungomare, al termine dei fuochi d’artificio per i festeggiamenti del 14 luglio, ricorrenza nazionale della Presa della Bastiglia. Il camion ha proseguito la sua folle corsa per almeno 2 chilometri, travolgendo tutto e tutti.
(Mohamed Lahouaiej Bouhlel)
Il fatto è avvenuto intorno alle 22:30. La persona che guidava il camion è stata uccisa, si trattava di Mohamed Lahouaiej Bouhlel, un francese di origine tunisina di 31 anni. Adesso la polizia sta cercando i complici. La Gendarmeria Nazionale ha invitato a non pubblicare video particolarmente shockanti e a non diffondere notizie che possano contribuire ad alimentare il panico, ma già pochi minuti dopo la strage i social si sono riempiti di foto e video di quanto avvenuto. Parigi, Bruxelles, Istanbul, Dacca, Bagdad e decine di altre località in Medio Oriente e in Africa: Nizza è solo l’ultimo caso, la violenza terrorista sta colpendo con un accanimento senza precedenti. Una violenza che finora si è abbattuta con particolare ferocia proprio contro la Francia.
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Un testimone ha rilasciato una dichiarazione raggelante: “Il camion andava a zigzag, per cercare di centrare quante più persone possibile. Sembrava che l’autista volesse abbattere dei birilli”. Per sfuggire al massacro, circa cento persone hanno cercato la salvezza gettandosi in mare, da dove poi sono state ripescate incolumi.
Sul lungomare di Nizza sono immediatamente arrivati forze dell’ordine, vigili del fuoco e ambulanze. Una testimone ha raccontato di avere sentito esplodere numerosi spari dall’interno del camion che ha travolto la folla lungo la Promenade des Anglais, sul lungomare della città. La testimone ha detto di avere sentito gli spari dalla sua casa, che si trova a circa 50 metri dal luogo dell’accaduto.
LA CONFERENZA DELLA PROCURA: A Nizza è arrivato François Molins, procuratore della Repubblica di Parigi che già si era occupato degli attentati di novembre. Le indagini sono affidate a un pool di quattro magistrati in coordinamento con l’unità antiterrorismo e questo nonostante non sia arrivata alcuna rivendicazione, come ha sottolineato lo stesso procuratore in conferenza stampa. Le autorità francesi sono molto caute e attendono conferme ed elementi per definire l’attacco di Nizza una strage di stampo jihadista: Le Monde ha ricordato il caso del motociclista che nel 2014 a Digione ferì diverse persone al grido di “Allah akbar” ma che si rivelò non avere contatti con il terrorismo. Molins ha elencato i dati ufficiali delle vittime e dei feriti con un bilancio che è ancora provvisorio: 84 i morti, tra cui 10 bambini, 202 feriti dei quali 52 in condizioni critiche e 25 di questi in terapia intensiva. Pur senza alcuna rivendicazione, il procuratore ha sottolineato che la modalità del killer ricorda azioni terroristiche, parlando di “perfetto stile jihadista” e che nulla può essere escluso.
LA RICOSTRUZIONE DELLA STRAGE: Il procuratore Molins ha poi ricostruito la dinamica della strage. Mohamed Lahouaiej Bouhlel ha affittato il camion mercoledì e lo ha parcheggiato in un quartiere nella zona est della città dove è andato a recuperarlo intorno alle 21:44 della sera della strage in bicicletta. Tutto è iniziato alle 22:30 quando il camion ha iniziato la sua folle corsa lungo Promenade des Anglais per circa 2 chilometri, fermandosi poi davanti alll’hotel Negresco, uno dei più noti del lungomare, perché raggiunto dai poliziotti che hanno sparato verso la cabina di guida. Bouhlel ha risposto al fuoco ferendo tre agenti finché non è stato ucciso dalla Polizia. All’interno del camion sono state trovate una pistola con diverse munizioni, due fucili d’assalto finti e una granata, oltre a un cellulare, una patente, una carta di credito e altri documenti che hanno permesso di risalire a lui.
IL BOLLETTINO MEDICO DEI FERITI: La Direzione generale della Salute francese ha emesso una nota ufficiale sulla situazione dei feriti dopo l’attacco di Nizza. Dalla sera della strage, gli ospedali hanno preso in carica 188 pazienti di cui 48 in condizioni critiche: 25 sono in rianimazione.
BAMBINI TRA LE VITTIME: Il presidente Hollande all’uscita dall’ospedale dove sono ricoverati molti feriti, ha specificato che ci sono almeno 50 persone ancora in bilico tra la vita e la morte: tra loro tanti bambini che “erano venuti alla festa per vivere un momento di gioia“. L’unità di crisi dell’Interpol è arrivata a Nizza per dare assistenza nelle indagini e soprattutto per aiutare nelle operazioni di riconoscimento delle vittime non francesi. Intanto, secondo il canale tv iTélé si è conclusa la perquisizione nella casa del killer, in rue Saint-Roch: non sono state ritrovate armi o esplosivi, ma sono stati rinvenuti supporti informatici che ora saranno analizzati dagli esperti. Secondo il canale tv BFMtv, sarebbe stata fermata l’ex moglie di Mohamed Lahouaiej Bouhlel.
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L’ASSASSINO: l’attentatore aveva 31 anni ed era un francese di origine tunisina, per la precisione era nato nella città tunisina di Sousse. Il suo nome era Mohamed Lahouaiej Bouhlel. In questo momento le autorità francesi stanno investigando per scavare nel suo passato e trovare eventuali complici. L’uomo è stato identificato tramite le impronte digitali e la foto da lui lasciata nella cabina del tir. Nel veicolo sono stati trovati anche un telefonino, un bancomat e una patente. L’uomo aveva piccoli precedenti penali per reati contro il patrimonio e non era stato inserito nell’elenco dei sorvegliati speciali per sospette attività terroristiche. Si sta indagando per cercare di capire quando e come si sia radicalizzato.
L’ISIS: nelle ore immediatamente successive all’attentato non è giunta alcuna rivendicazione da parte dell’Isis, tuttavia diversi gruppi di simpatizzanti si sono rallegrati per l’accaduto. Durante il mese degli Europei di calcio 2016 non si sono riscontrate situazione a rischio. Probabilmente gli estremisti hanno ritenuto che le misure di sicurezza e che il livelli di allerta da parte delle autorità francesi fossero troppo alti per azzardare un attentato. La strage di Nizza avviene a pochi giorni da Euro 2016, quando i livelli di guardia si sono abbassati alla normalità.
Dopo la strage sul lungomare di Nizza, in un primo momento le autorità hanno parlato dell’atto scellerato di un singolo, ma l’entità del danno alle persone, la scelta di attuare il piano mortifero in occasione di una festa nazionale, l’entità e il tipo di armi rinvenute all’interno del camion hanno lasciato immediatamente campo libero all’evidenza: dietro a questa strage c’è l’Isis, oppure al-Qaeda, con responsabilità dirette o indirette. Non si sa ancora, cioè, se Mohamed Lahouaiej Bouhlel fosse un affiliato alle organizzazioni terroristiche o se fosse solo un cane sciolte che ha liberamente raccolto l‘invito del Califfo a “spaccare la testa agli infedeli, a squartarli con un coltello, o corrergli sopra con l’auto”.
Si tratta ad ogni modo di una promessa mantenuta: poche ore dopo i fatti del Bangladesh in cui sono stati uccisi molti nostri connazionali l’Isis ha avvertito l’Occidente: “Dacca è solo l’inizio”. I fatti del 14 luglio sono la rappresaglia per l’imminente sconfitta dell’Isis a Raqqa (Siria) e Mosul (Iraq), dove i miliziani del Califfato stanno arretrando a causa dei bombardamenti della coalizione Occidentale.
PORTE APERTE: come avvenuto a Parigi dopo la strage al Bataclan, anche a Nizza i cittadini si sono mobilitati ed è scattata l’operazione Porte Aperte. In pratica i cittadini si sono resi disponibili ad accogliere in casa gli sconosciuti che bussavano alla loro porta alla ricerca di aiuto. L’hashtag di Twitter per seguire l’iniziativa è #PortesOuvertes.
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LA GENDARMERIA NAZIONALE: le forze dell’ordine, subito dopo l’attacco hanno raccomandato di non uscire di casa e soprattutto di non raggiungere il centro di Nizza. La cittadinanza è stata invitata a non diffondere video particolarmente brutali e ad informarsi attraverso i canali ufficiali.
GLI ITALIANI: al momento si ignora se ci siano italiani coinvolti nella strage. La Farnesina ha attivato un’Unità di crisi: il numero d’emergenza è 06.36225. Il Ministero degli Esteri raccomanda di evitare gli spostamenti e di seguire le indicazioni delle autorità locali. Per gli italiani all’estero il numero d’emergenza del consolato italiano è 0033 (0) 768054804.
Facebook, come in occasione di altri eventi simili, ha attivato il Safety Check attraverso il quale è possibile avvertire i propri contatti che si è al sicuro.
Purtroppo alcuni italiani risultano nell’elenco delle persone disperse.
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