E grave il bilancio dell’attentato terroristico che ha scosso Urumqi, capitale della regione musulmana del Xinjiang, nell’ovest della Cina: i morti sarebbero 31 e i feriti 94. Testimoni hanno raccontato l’inferno che si è scatenato in pochi minuti: bombe a mano sarebbero state lanciate contro la folla in un grande mercato all’aperto della città. Le esplosioni sarebbero state decine. Due veicoli carichi di esplosivo sarebbero anche deflagrati provocando ulteriori vittime.
“Ho visto il fuoco, veicoli incendiati e venditori che scappavano lasciandosi dietro la loro mercanzia“, ha detto un altro testimone.
Nelle prime notizie, la stampa statale cinese ha scritto che “le esplosioni sono state causate da una collisione tra veicoli vicino a un parco pubblico e a un mercato all’aperto“.
Poco dopo invece si è appreso che le esplosioni sono avvenute in seguito al lancio di bombe a mano tra la folla.
Gli attentatori erano a bordo di due auto 4×4 dalle quali hanno lanciato gli ordigni.
“Si sentono le sirene di molte ambulanze e di auto della polizia tutto intorno“, ha riferito un altro blogger su Weibo.
Il ministero della Pubblica sicurezza cinese ha riferito che “l’attacco terroristico è grave e le perdite umani ingenti“.
“Giuro che distruggeremo l’arroganza di questi terroristi“, ha detto il capo della sicurezza di Urumqi.
È il secondo attentato di questo tipo accaduto in meno di un mese nel capoluogo dell’ex Turkestan Orientale, abitato in prevalenza dalla minoranza degli uiguri, turcofoni e musulmani.
Secondo Pechino sarebbe proprio l’ala secessionista musulmana ad essere responsabile dei recenti episodi terroristici.
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