Egitto: attacco nella località balneare di Hurghada, sul Mar Rosso. Due turiste straniere sono rimaste uccise, mentre i feriti al momento sarebbero quattro. Le vittime sono tutte ucraine. Secondo le prime informazioni giunte dalla Polizia egiziana, si è trattato di un attacco a colpi di coltello. Secondo Afp, l’attentatore, che è arrivato al resort nuotando da una spiaggia vicina, è stato arrestato e attualmente si trova sotto interrogatorio.
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L’attacco armato di oggi in Egitto, a Hurghada è soltanto l’ennesima manifestazione di una situazione generalizzata di grandissima tensione.
Sempre nella giornata di oggi, 14 luglio 2017, secondo quanto riferito dai media ufficiali egiziani, cinque poliziotti egiziani sono rimasti uccisi in un attacco organizzato da un gruppo di uomini armati, che hanno aperto il fuoco contro un checkpoint nella zona di Giza.
Soltanto una settimana fa, l’8 luglio 2017, nel Sinai nord-orientale, si è consumato uno dei più terribili attacchi armati degli ultimi due anni e mezzo: dei terroristi islamici hanno ucciso 25 militari egiziani. Le forze armate hanno risposto e nello scontro, secondo l’esercito, sarebbero morti più di 40 jihadisti. Tra i morti c’erano anche quattro ufficiali e un colonnello, capo di un battaglione di truppe speciali.
Proprio in ragione del crescente stato di tensione e tenuto conto dei diversi attentati contro la comunità cristiana egiziana, sia al Cairo che in altre località del Paese, come Alessandria, Tanta, e Minya, tutti rivendicati dall’organizzazione dello Stato islamico, è stato disposto che per tutto il mese di luglio le chiese egiziane sospendano le loro attività, appunto per motivi di sicurezza. Ad annunciarlo è stato Aki-Adnkronos International, una fonte ecclesiastica in Egitto.
L’Egitto è costantemente nel mirino dei terroristi, principalmente perché è baluardo della lotta al terrorismo fondamentalista e argine all’immigrazione clandestina: i continui attacchi rivolti al Paese dunque, hanno un solo obiettivo, quello di destabilizzarlo.
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