Nuovo attentato a Londra. La capitale inglese è stata colpita da un doppio attacco a pochi giorni dai fatti di Manchester: un furgone ha investito i pedoni in transito sul London Bridge, mentre tre persone sono scese dal mezzo e hanno accoltellato i passanti a Borough Market. Il bilancio è di 7 morti e 48 feriti di cui 21 gravi, alcuni falciati dal furgone che procedeva a circa 80 km all’ora, altri accoltellati: secondo i testimoni, si sarebbero avventati sulle persone gridando che stavano agendo “in nome di Allah”. La Polizia è intervenuta e ha ucciso i tre attentatori: Scotland Yard avrebbe già i nomi dei killer, già noti alle autorità. Fin da subito si è parlato di terrorismo: nella serata di domenica è arrivata la rivendicazione dell’Isis. La dinamica ricorda quella dell’attentato di Westminster del 22 marzo scorso, quando un’automobile investì i passanti sul Westminster Bridge uccidendone 5 e ferendone 49.
I luoghi dell’attacco del 3 giugno
Col passare delle ore inizia a chiarirsi la dinamica dell’attentato al London Bridge e Borough Market, a sud est di Londra. Tutto è iniziato intorno alle 22:08 di sabato 3 giugno quando un furgone bianco si è scagliato sulla folla a circa 80 km/h, investendo i passanti sul London Bridge e interrompendo la sua corsa, ancora non è chiaro se per una frenata o volontariamente. In un secondo momento dal van sono usciti tre uomini, secondo i testimoni dalle fattezze mediorientali, che brandivano grossi coltelli da cucina e che hanno accoltellato i passanti. I testimoni raccontano che gli attentatori si sono scagliati contro le persone urlando “in nome di Allah”. In meno di due minuti è intervenuta la Polizia che ha invitato le persone a barricarsi nei locali e a non intralciare le attività: dopo una sparatoria è stata confermata dall’autorità l’uccisione dei tre assalitori. Il bilancio finale del doppio attacco è di 7 morti e 48 feriti di cui 21 gravi.
Come sempre accade in questi casi, nella tarda serata di domenica è arrivata la rivendicazione dell’Isis per l’attentato al London Bridge e Borough Market. “Un distaccamento di nostri combattenti ha portato a termine l’azione”, si legge nel comunicato emesso dall’agenzia Amaq, organo di propaganda di Daesh.
“Enough is enough“, quando è troppo è troppo. Sono le dure parole pronunciate da Theresa May dopo l’attentato al London Bridge e Borough Market. “Quando si tratta di terrorismo ed estremismo, le cose devono cambiare“, ha dichiarato la premier in un discorso che sta facendo molto discutere per i toni duri. “Tutti devono continuare la loro vita normalmente. La nostra società deve continuare a funzionare secondo i nostri valori“, ha ammonito. La denuncia di May è diretta all’ideologia alla base del terrorismo che “è una perversione dell’Islam e una perversione della verità“, e il cambiamento parte dalla necessità di “sconfiggere questa ideologia che è una delle più grandi sfide del nostro tempo, ma che non può essere sconfitta solo attraverso un intervento militare“, richiamando anche le responsabilità della comunità musulmana inglese.
“Mentre negli ultimi anni abbiamo fatto progressi significativi” nella lotta al terrorismo, ha sottolineato la premier, “c’è stata, dobbiamo essere franchi, troppa tolleranza nei confronti dell’estremismo nel nostro Paese“. Per questo “dobbiamo diventare più forti nell’identificarlo e nell’eliminarlo dalla nostra società”, anche se “richiederà alcune discussioni difficili, a volte imbarazzanti“. “L’intero Paese – ha concluso – deve unirsi per affrontare il terrorismo e dobbiamo vivere la nostra vita non in una serie di comunità separate, segregate, ma in unico Regno veramente Unito“.
È stata identificata la prima vittima dell’attentato al London Bridge e Borough Market. Si tratta di Christine Archibald, 31 anni, originaria della British Columbia, Canada, e trasferitasi a Londra con il fidanzato con cui stava per sposarsi: è morta investita dal furgoncino. La sorella ha raccontato ai media inglesi che Christine è morta tra le braccia del fidanzato. “È a pezzi. L’ha abbracciata e l’ha vista morire sotto gli occhi“, ha raccontato. La giovane era molto attiva nel sociale e lavorava in particolare con i senzatetto.
La dinamica del doppio attentato al London Bridge e Borough Market ha subito fatto pensare a una matrice terroristica, come poi confermato da Scotland Yard. Mark Rowley, capo dell’antiterrorismo di Scotland Yard, ha infatti parlato di un “attacco prolungato iniziato a London Bridge e concluso a Borough Market”, portato a termine da un commando di tre terroristi, tutti uccisi dalla Polizia nella sparatoria. Gli inquirenti confermano inoltre che non ci sarebbero altri complici in fuga, cosa che però non esclude l’esistenza di un’organizzazione più estesa: le indagini sono in corso, ma la Polizia conoscerebbe già i nomi dei killer. Si tratterebbe di persone già segnalate e note alle autorità: uno degli arrestati è stato anche riconosciuto da un vicino, di origini italiane, che lo aveva già denunciato perché avrebbe tentato di convertire i figli all’ideologia estremista.
L’attentato al London Bridge e Borough Market ha colpito Londra nel pieno della campagna elettorale per le elezioni generali inglesidell’8 giugno. La premier tory Theresa May e lo sfidante laburista Jeremy Corbin hanno sospeso la campagna: anche lo Scottish National Party della premier Nicole Sturgeon ha sospeso la campagna elettorale.
Il sindaco di Londra Sadiq Khan l’ha definito un atto “codardo e deliberato”, ma ha chiesto di non posticipare il voto. “I terroristi vogliono fermarci e non farci godere delle libertà che abbiamo, vogliono farci rimandare le elezioni: non possiamo permetterglielo“, ha aggiunto in un intervento rivolto alla cittadinanza pubblicato prima di partecipare alla riunione del comitato di emergenza Cobra. “Non sono d’accordo nel rimandare le elezioni, credo nella democrazia, quella stessa democrazia che i terroristi odiano“. Per questo, pur sottolineando che “il livello di minaccia è grave“, il che significa che un attacco è ancora molto probabile, i londinesi si possono sentire al sicuro anche grazie alla massiccia presenza della polizia armata.
Downing Street riferisce che il primo ministro Theresa May ha già parlato col presidente Usa Donald Trump, informato dell’accaduto in tempo quasi reale. L’inquilino della Casa Bianca ha usato Twitter per commentare l’attentato al London Bridge e Borough Market, tornando a insistere sulla necessità del “muslim ban” contro i terroristi, esprimendo in un secondo momento la vicinanza e la massima collaborazione con il Regno Unito.
Solidarietà e vicinanza è stata espressa da tutti i leader europei, a iniziare da Angela Merkel e da Emmanuel Macron: tra i feriti ci sono due cittadini francesi, colpiti in maniera piuttosto grave. “Di fronte a questa nuova tragedia, la Francia è più che mai accanto alla Gran Bretagna. I miei pensieri vanno alle vittime e ai loro cari“, è la dichiarazione ufficiale del presidente francese. Anche il premier Paolo Gentiloni da Twitter ha confermato la vicinanza dell’Italia al Regno Unito.
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