Attentato a Londra, colpito il Parlamento inglese. Chiarita la dinamica, è stato rivelato il nome del killer. Si tratta di Khalid Masood, 52 anni, cittadino britannico nato in Kent, già noto alla Polizia ma non per terrorismo. Confermata la matrice islamica: a ulteriore conferma è arrivata la rivendicazione dell’Isis. Otto gli arresti effettuati da Scotland Yard tra Londra e Birmingham. Theresa May è tornata a parlare alla Camera dei Comuni, riaperta e operativa dopo l’attacco. Le vittime dell’attentato, secondo Scotland Yard, sono tre: tra loro una donna e il poliziotto accoltellato. Il bilancio rischia però di salire. Gli ultimi dati parlano di una quarantina di feriti, molti dei quali in gravi condizioni: Scotland Yard ha confermato che sette versano in condizioni gravissime. Tra i feriti due donne italiane, per fortuna in buone condizioni. I siti della galassia islamica hanno festeggiato: l’attentato sarebbe una vendetta per le bombe inglesi lanciate su Mosul, dove è in corso l’offensiva per liberare la città dall’Isis.
Semplici oggetti e mezzi che si usano tutti i giorni come le auto sono di nuovo diventati armi per colpire al cuore l’Occidente, scegliendo un luogo simbolo come è il Parlamento inglese, tra l’altro in un momento molto delicato. May ha confermato la data del 29 marzo per l’inizio della procedura per la Brexit, mentre a Roma si celebrano i 60 anni del Trattato di Roma e il Belgio commemora i morti della strage di Bruxelles. L’attentato a Londra appare sempre più simile nella dinamica alla strage di Nizza e alla strage del mercatino di Natale a Berlino.
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Si chiama Khalid Masood il killer dell’attentato di Londra. Nato nel Kent il 25 dicembre 1964, 52 anni, gli investigatori credono che di recente abbia vissuto nel West Midland. Le autorità hanno diramato un comunicato in cui specificano che Masood era già noto alle forze dell’ordine con una serie di alias ma non per terrorismo: su di lui non c’erano informative su un possibile coinvolgimento in azioni terroristiche. L’uomo era conosciuto alla Polizia per via dei precedenti penali per aggressioni, tra cui una contro un agente, possesso di armi e disturbo dell’ordine pubblico: la prima condanna era avvenuta nel novembre 1983 e l’ultima nel dicembre 2003 per il possesso di un coltello. Non era mai stato condannato per terrorismo. La polizia ha invitato chiunque avesse informazioni su di lui a contattare l’unità anti terrorismo al numero 0800 789 321.
Mentre le indagini sono ancora in corso, arriva la rivendicazione dell’Isis. A riportarla è SITE, sito che monitora l’attività jihadista online: il comunicato è stato diramato dall’agenzia Amaq, in arabo e inglese, e specifica che l’attentatore al Parlamento di Londra è un “soldato del Califfato“, che avrebbe agito in risposta alla “chiamata a colpire cittadini della coalizione”. Il metodo utilizzato per l’attacco e la scelta dell’auto e del coltello avevano già attirato l’attenzione e fatto pensare alle azioni del terrorismo legato all’Isis.
Theresa May, nel suo discorso alla Camera dei Comuni, ha dato ulteriori dettagli sul numero e le nazionalità dei feriti, confermando la presenza di un’italiana. “Oltre a dodici cittadini britannici ricoverati in ospedale, sappiamo che le vittime comprendono tre bambini francesi, due romeni, quattro sudcoreani, un tedesco, un polacco, un irlandese, un cinese, un italiano, un americano e due greci“, ha specificato, sottolineando così che, colpendo Londra, hanno in realtà colpito il mondo intero.
Rivelata l’identità dell’attentatore, le autorità confermano che si tratta di terrorismo di matrice islamica. La premier Theresa May è tornata a riferire al Parlamento, già riaperto e operativo, sulle indagini: il nome dell’assalitore non è ancora stato indicato per non inficiare le indagini, ma alcuni dettagli sono già a disposizione. “Quello che posso confermare è che l’uomo è nato in Gran Bretagna a e che alcuni anni fa è stato indagato dall’MI5 in relazione all’estremismo islamico. Era una figura marginale“, ha specificato May. Il dettaglio è importante: chiunque sia l’attentatore, è un cittadino britannico già noto agli 007 inglesi ma non era un membro chiave delle cellule terroristiche. Si tratta di una figura sullo sfondo che è poi diventata protagonista, come e perché ancora non è chiaro. Il killer, come confermato da May, ha agito da solo.
Si fa sempre più solido il legame con Birgmingham in merito all’attentato a Londra. Secondo quanto rivelato dal Guardian, l’auto usata per l’attacco al Parlamento, una Hyundai i40, sarebbe stata noleggiata nella sede dell’Enterprise Holdings di Birmingham, come confermato da un portavoce della società. “Un dipendente ha identificato il veicolo dopo aver visto la targa in un’immagine online. Abbiamo fatto tutti i controlli e immediatamente contattato le autorità“, ha precisato il portavoce. “Stiamo cooperando con le autorità e forniremo tutta l’assistenza necessaria. I nostri pensieri sono con le vittime di questa terribile tragedia“.
Si cerca di tornare alla normalità dopo l’attentato a Londra del 22 marzo. Il Parlamento inglese riprende i lavori il giorno dopo l’assalto al ponte di Westminster, mentre in mattinata si riunirà il Cobra, il comitato per le emergenze, presieduto dalla premier, Theresa May, attesa poi alla Camera dei Comuni. Nel frattempo si registrano già le prime novità investigative: nella notte agenti armati hanno effettuato un raid in un’abitazione di Birmingham. Secondo quanto riporta la Bbc, l’auto usata per l’attentato a Londra sarebbe stata noleggiata proprio nella città del West Midland. Diversi testimoni hanno riferito alle agenzie che il raid è avvenuto in un appartamento al secondo piano di Hagley Road dove si troverebbe l’appartamento dell’attentatore di Westminster. La conferma è arrivata in mattinata da Scotland Yard.
“I londinesi non si piegheranno al terrorismo“. Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, si rivolge alla città dopo l’attentato al Parlamento che ha riportato la paura. “Il mio cuore è con quelle persone che hanno perso i loro cari. Sono grato a tutti i londinesi, alla polizia e all’apparato di emergenza che hanno mostrato enorme coraggio in circostanze di eccezionale difficoltà“, ha detto il primo cittadino, che ha rassicurato cittadini e turisti sulle misure straordinarie di sicurezza. “La nostra città rimane la più sicura del mondo, Londra è la città migliore del mondo e staremo uniti contro chi vuole farci del male e distruggere il nostro stile di vita. I londinesi non saranno mai piegati dal terrorismo“. Dai social è arrivato anche il suo pensiero per Keith Palmer, il poliziotto morto nell’attentato di Londra, “ucciso mentre faceva il suo dovere nel proteggere la nostra città e la nostra democrazia da coloro che vogliono distruggere il nostro modo di vivere“.
Già nella mattina successiva all’attacco Londra è tornata alla normalità: riaperte tutte le stazioni della metro, il Parlamento ha ripreso i lavori ed è aperto ai turisti, mentre sui social spopola l’hastag #londonisopen, Londra è aperta.
Il Consolato italiano nella capitale britannica aveva riferito che non risultano cittadini italiani coinvolti nell’attentato a Londra. In serata si è invece diffusa la notizia (confermata da una sua familiare, Silvia Grandi, docente all’università di Bologna) di una prima ragazza italiana rimasta lievemente ferita. Si tratta di una giovane bolognese di 28 anni che vive a Londra da sei anni, medicata in ospedale dopo aver riportato escoriazioni e ferite superficiali, dopo essere rimasta schiacciata da altri ragazzi francesi. La nostra connazionale sta bene e non dovrebbe essere necessario nemmeno il ricovero. A Porta a Porta l’ambasciatore italiano Pasquale Terracciano ha dichiarato che è rimasta ferita anche una donna romana, ricoverata in un ospedale diverso rispetto alle altre vittime.
In un primo momento si era diffusa la notizia che l’attentatore sarebbe stato Abu Izzadeen, all’anagrafe Trevor Brooks, nato a East London da una famiglia giamaicana e convertito all’islam radicale a inizio anni ’90. Lo aveva riferito il quotidiano The Indipendent, precisando che i suoi account online sono stati sospesi, dopo che aveva pubblicato una serie di messaggi incendiari e parlato di una “casa della guerra”. Secondo la testata, Izzadeen era noto da tempo alle autorità per i suoi legami con il terrorismo, anche a causa di video su YouTube in cui definiva importante uccidere i poliziotti e definiva i parlamentari come infedeli. Era stato in carcere, scrive The Indipendent, per raccolta di fondi, incitamento ed elogio di atti terroristici del passato, ed era attivo in gruppi illegali.
L’emittente britannica Channel 4, la stessa che aveva indicato nell’ex imam l’autore dell’attentato di Londra, ha però smentito la notizia spiegando che l’uomo sarebbe tuttora in carcere.
I sostenitori dello Stato islamico stanno comunque festeggiando online l’attentato al Parlamento di Londra. Lo ha fatto sapere su Twitter Rita Katz, direttrice del sito di monitoraggio delle attività jihadiste sul web. Gli uomini dell’Isis hanno usato l’espressione “sangue per sangue”, parlando di vendetta per gli attacchi aerei britannici a Mosul.
Ci sarebbero almeno cinque vittime dell’attentato a Londra e un numero ancora imprecisato di persone ferite, tra cui alcune in modo grave, sul ponte di Westminster. Tra le vittime una donna e il poliziotto accoltellato. L’agente si chiamava Keith Palmer, aveva 48 anni, e lavorava da 15 anni come ufficiale di polizia. Era sposato con figli. Fonti ospedaliere parlano di feriti in “condizioni catastrofiche“. Una donna è stata tratta in salvo dalle acque del Tamigi, dove era stata scaraventata dall’auto dell’assalitore. La Port of London Authority ha reso noto che la donna è in gravi condizioni. Fermato il London Eye: alcune persone sono ancora all’interno delle cabine. Rafforzata la sicurezza davanti a Buckingham Palace.
Ancora non si ha il numero preciso dei feriti dell’attentato a Londra. Le prime immagini aeree sul ponte mostrano le ambulanze e il personale sanitario impegnato nelle operazioni di soccorso delle persone investite dal veicolo sul Westminster Bridge, nel cuore di Londra. Scotland Yard ha confermato che sono numerosi i feriti investiti dalla macchina lanciata sul ponte. Tra i feriti ci sarebbero anche tre bambini francesi. Tutta la zona di Parliament Square è stata chiusa al traffico. Dopo Nizza e Berlino, sarebbe un’auto comune la vera arma usata per l’attentato di Londra. Il deputato conservatore Tobias Ellwood, sottosegretario agli esteri dal 2014, ha prestato i primi soccorsi al poliziotto accoltellato subito dopo l’ingresso di Westminster. Ellwood ha provato a eseguire una respirazione bocca a bocca all’uomo a cui è rimasto vicino fino all’arrivo dell’ambulanza, scrive il Daily Telegraph.
L’assalitore dell’attentato di Londra è stato ucciso. A fermarlo due agenti in borghese che hanno sparato mentre cercava di entrare in Parlamento, armato di un coltello di almeno 20 centimetri, dopo aver schiantato l’auto contro la cancellata e aver seminato feriti sul Westminster Bridge.
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È probabile che l’autore dell’attentato di oggi a Londra avesse un complice. La Polizia lo sta cercando dopo che alcuni testimoni oculari hanno raccontato di aver visto, all’interno dell’auto che si è scagliata sui passanti, due persone. Si tratterebbe di un “uomo bianco calvo” e un “uomo nero con una barba a pizzetto”. Fonti di alto rango del governo di Londra hanno riferito che la polizia sta ancora cercando un sospettato nell’edificio del Parlamento. Alle 19 la notizia da Scotland Yard: il killer di Londra ha agito da solo.
La dinamica dell’attentato a Londra sembra ormai chiara: un’auto lanciata a forte velocità sul Westminster Bridge, contro la cancellata del Parlamento, e un assalitore armato di coltello, fermato dalla Polizia che ha sparato nella sua direzione, fermandolo. Le prime immagini mostrano l’auto, un suv di colore grigio scuro, addosso alla cancellata: l’assalitore si sarebbe scagliato contro le persone sul ponte, puntando poi verso il Parlamento armato di coltello. Qui sarebbe stato fermato dalla Polizia: un primo tentativo sarebbe stato fatto da due agenti che hanno tentato di fermarlo. Uno sarebbe rimasto ferito (più tardi è morto), mentre il secondo sarebbe riuscito a chiedere aiuto. A quel punto due agenti in borghese lo avrebbero raggiunto e avrebbero sparato all’assalitore, entrato nel cortile del Palazzo nuovo, uccidendolo.
La premier britannica Theresa May ha condannato l’attentato di Londra, definendolo “un attacco terroristico disgustoso e odioso”. Queste le sue parole alla nazione: “Hanno colpito il cuore della nostra capitale, dove persone di ogni nazionalità, religione e cultura si riuniscono per celebrare i valori di libertà, democrazia e libertà di parola. Queste strade che sono casa del più antico parlamento del mondo sono intrise di uno spirito di libertà la cui eco arriva fino ai più lontani angoli del globo. E i valori che il nostro parlamento rappresenta, democrazia, libertà, diritti umani e rispetto delle leggi godono del rispetto delle persone libere ovunque. Questo è il motivo per cui viene preso di mira da coloro che rifiutano questi valori. Voglio ribadirlo ora: il terrorismo non avrà mai la meglio su tutto questo. Domani mattina il parlamento si riunirà come sempre. I londinesi si sveglieranno, cammineranno per queste strade e andranno avanti nella loro giornata normalmente, non permettendo alle voci dell’odio e del male di dividerci”.
“L’Italia è vicina al popolo e al governo britannico di fronte all’attacco che ha colpito il cuore di Londra e delle sue istituzioni democratiche – così il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni – Esprimo le condoglianze del governo italiano e le mie personali ai familiari delle vittime e la vicinanza ai feriti. Italia e Regno Unito sono fianco a fianco nella condanna e nella ferma risposta contro ogni forma di terrorismo”.
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