[galleria id=”8775″]Attentato di Londra: è l’ultimo di sette attentati che hanno insanguinato il Regno Unito nel nuovo millennio, in particolare da quando la Gran Bretagna, nel 2014, ha rafforzato la sua posizione contro l’Isis con l’intervento militare in Siria e in Iraq. Due settimane fa, c’era stato l’attentato di Manchester, al concerto di Ariana Grande, con bersagli inermi ragazzi e bambini. Ripercorriamo la scia di sangue che ha contraddistinto questo millennio in Uk.
Attentato London Bridge: 3 giugno 2017
Poco dopo le 22 (ora di Londra), un furgone bianco inizia a zigzagare sul London Bridge, cercando di travolgere più pedoni possibili. Si schianta contro il Borough Market e tre terroristi entrano dentro il locale, accoltellando alla gola quelli che incontrano sulla loro strada, al grido di “Questo è per Allah”. Il bilancio finale parla di 7 morti e una cinquantina di feriti. Le forze speciali britanniche entrano in azione otto minuti dopo la prima chiamata d’emergenza e riescono a uccidere i tre attentatori dopo uno scontro a fuoco.
Attentato Manchester Arena: 22 maggio 2017
Sono le 22.30 del 22 maggio 2017 quando, al termine del concerto della cantante americana Ariana Grande, alla Manchester Arena scoppia l’inferno. Un’esplosione, forse causata da un kamikaze, fa strage: 22 le vittime, una sessantina i feriti. Tra loro molti ragazzi e bambini. Al momento dell’attentato, tutti stavano defluendo per lasciare la struttura. La confusione ha permesso di colpire più facilmente e di fare più danni. Non c’è stata al momento rivendicazione, ma tutto lascia presagire che dietro ci sia l’Isis. Theresa May sospende la campagna elettorale.
Attentato Westminster: 22 marzo 2017
Il 22 marzo 2017 – ecco il 22 che torna – Khalid Masood, che gli investigatori definiscono un estremista islamico, manda l’automobile che sta guidando a tutta velocità sul ponte di Westminster, invadendo il marciapiedi. Chi non viene falciato dalla vettura, viene accoltellato da Khalid, che poi viene ucciso dalla polizia. Il bilancio definitivo dell’attentato è di cinque morti. Una donna che si era gettata nel Tamigi per sfuggire alla strage morirà due settimane dopo per le gravi ferite riportate. L’auto dell’aggressore, dopo una lunga corsa, si schianterà contro i cancelli della Camera dei Comuni.
Metro di Londra: 5 dicembre 2015
Un uomo armato di coltello, il 5 dicembre del 2015, aggredisce diverse persone nella sala biglietteria della stazione metro di Leytonstone, a est di Londra, urlando: “Questo è per la Siria”.
Militare ucciso da islamici: 22 maggio 2013
Il 22 maggio del 2013, esattamente quattro anni prima dell’attentato di Manchester, due estremisti islamici uccidono il fuciliere Lee Rigby. L’omicidio avviene nei pressi di una caserma, a Woolwich, nel sudest di Londra. I due omicidi sono Michael Adebolajo e Michael Abebowale, originari della Nigeria. L’uomo viene anche decapitato con un machete, modus operandi dell’estremismo islamico. Durante l’attacco, i due aggressori gridano ‘Allah Akbar’. Uno di loro, dopo aver ammazzato il soldato, viene ripreso dalle telecamera mentre urla altre minacce, brandendo il machete e con le mani sporche di sangue.
Attentato a Glasgow: 30 giugno 2007
Un Suv in fiamme si schianta contro il deposito del principale terminal dell’aeroporto di Glasgow. I due attentatori cercano la strage, fanno un morto e quattro feriti. Fortunatamente, l’auto prende fuoco prima del previsto, evitando danni peggiori.
Attentato a Londra: 7 luglio 2005
L’anno zero degli attentati in Gran Bretagna è il 2005. Il 7 luglio, una serie di esplosioni nella metropolitana di Londra e su un autobus porta con sé un bilancio pesantissimo: 52 morti e 700 feriti. Sulla Piccadilly Line, alla stazione di Russell Square, le vittime sono 26. Tre attentatori sono figli di immigrati pachistani, il quarto è pure musulmano ma nato in Giamaica: tutti sono legati ad al Qaeda. L’attentato sarà indicato con due numeri: 7/7. Qualche giorno dopo, di nuovo Londra nel mirino dei terroristi, ma questa volta gli attentati vengono evitati per il mancato funzionamento degli ordigni.
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