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L’Isis ha rivendicato l’attentato a Manchester, avvenuto poco dopo le 22 di lunedì 22 maggio, che ha causato 22 morti e oltre 60 feriti. L’esplosione è avvenuta durante il concerto di Ariana Grande alla Manchester Arena, il palazzetto dove la cantante si era appena esibita davanti a una folla composta per lo più da adolescenti. Tra le vittime bambini e teenager. L’attentatore si chiamava Salman Abedi, studente-terrorista con legami in Libia.
Il Regno Unito viene, così, nuovamente colpito da un attentato terroristico, ma questo risulta essere il più grave dopo quello del 7 luglio 2005, quando a Londra una serie di esplosioni causate da attentatori suicidi provocarono 56 morti. E, come dimostra l’innalzamento dell’allarme da «grave» a «critico» da parte delle autorità britanniche, esiste il rischio di un nuovo attacco imminente.
Attentato a Manchester: l’Isis rivendica
L’Isis ha rivendicato l’attentato a Manchester. La rivendicazione è arrivata verso le 13.50 di martedì, attraverso un comunicato diffuso da Amaq, l’agenzia di stampa dello Stato islamico. In mattinata, come aveva riportato il Site, il sito che monitora l’attività jihadista, alcuni siti avevano festeggiato l’attentato.
Attentato a Manchester: chi era il kamikaze
Il terrorista responsabile dell’attentato alla Manchester Arena si chiamava Salman Abedi, 23 anni, ed era già noto alle forze dell’ordine. L’uomo avrebbe agito da solo, ma nella mattinata di martedì sono state fermate tre persone sospettate di essere legate al terrorista del concerto di Ariana Grande.
Attentato a Manchester: esiste video che annunciava la strage?
Ci sarebbe un video del presunto kamikaze della Manchester Arena, che ha fatto strage al concerto di Ariana Grande, in cui darebbe istruzioni su come costruire una bomba. «In nome di Allah, il misericordioso e il generoso, questo è solo l’inizio: i leoni dello Stato Islamico stanno cominciando ad attaccare tutti i crociati. Allah Akbar, Allah Akbar», sarebbero le parole dell’uomo, come riferisce Site. La parte più inquietante del video, diffuso da alcuni canali pro Isis, sarebbe quella in cui il presunto terrorista mostrerebbe un cartello con scritto, in inglese e in arabo: «Manchester, 2017-05-22». Esattamente la data dell’attentato a Manchester.
Attentato a Manchester: il bilancio delle vittime
Sono 22 i morti e almeno 60 i feriti causati dall’attentato avvenuto a Manchester durante il concerto di Ariana Grande, idolo dei teenager, secondo quanto comunicato dalla Greater Manchester Police. Il bilancio della strage, però, potrebbe aumentare in quanto ci sarebbero ancora molti dispersi e purtroppo si teme il peggio per loro. Vi sono bambini tra le 22 vittime dell’attacco a Manchester, durante il concerto della cantante americana Ariana Grande. Lo ha dichiarato il capo della polizia di Manchester, Ian Hopkins, precisando che il kamikaze aveva con sé un ordigno rudimentale, e aggiungendo: «La priorità ora è capire se l’uomo abbia agito da solo o se invece sia parte di una rete».
Attentato a Manchester: tra le vittime molti bambini
L’attentato alla Manchester Arena, durante il concerto di Ariana Grande, si preannuncia una strage di bambini. Tre le 22 vittime finora accertate, infatti, ci sono diversi bimbi. Lo ha affermato il capo della polizia di Manchester, Ian Hopkins. Il pubblico della cantante americana, tra l’altro, è formato prevalentemente da adolescenti e bambini. Facile pensare, quindi, che il kamikaze abbia agito consapevole di uccidere ragazzini.
Attentato a Manchester: la dinamica
A provocare l’esplosione pare sia stato un attentatore suicida che, però – secondo quanto riportato dalla CNN – sarebbe già stato identificato. L’attentato è comunque avvenuto al di fuori della Manchester Arena, il palazzetto dove la cantante Ariana Grande si era appena esibita. Precisamente l’esplosione è avvenuta nella zona della biglietteria, che conterrebbe fino a 21mila persone.
Video attentato Manchester: l’esplosione e la fuga
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Un video ha ripreso gli attimi dell’esplosione all’interno della Manchester Arena, durante il concerto di Ariana Grande. Nel video si sente l’esplosione, e subito dopo le urla, il panico e la fuga dal palazzetto.
Attentato a Manchester: i testimoni
Al concerto di Ariana Grande a Manchester, colpito da un attentato, il pubblico era formato prevalentemente da teenager e genitori. Dalle prime testimonianze oculari dell’attentato a Manchester, come riportano i media inglesi, emerge che l’ordigno esploso nella Manchester Arena era imbottito di chiodi. «Appena sono riuscito ad alzarmi mi è sembrato di essere finito in un film di guerra: c’erano cadaveri ovunque – racconta alla Bbc un uomo che stava aspettando moglie e figlia, dentro la Manchester Arena, scaraventato a terra nel momento del botto – Ho contato forse venti o trenta corpi coperti di sangue. Non so dire se erano morti o feriti, a me sembravano tutti morti. Sono corso dentro disperato, ho temuto il peggio per la mia famiglia». «Appena è finita l’ultima canzone c’è stato un lampo enorme – racconta un altro uomo che aveva accompagnato la figlia al concerto di Ariana Grande – poi una forte esplosione e fumo ovunque. Ho sentito un gran dolore al piede e alla gamba. Mia moglie ha una ferita allo stomaco e una gamba rotta».
Attentato a Manchester, Theresa May: «Probabile un nuovo attacco»
La premier inglese Theresa May ha parlato alla nazione dopo l’attentato a Manchester: «Siamo vicini alle famiglie delle vittime per questo massacro più disgustoso e vigliacco che mai. È un attacco codardo contro persone innocenti e giovani indifesi. Oggi ricordiamo coloro che hanno perso la vita e celebriamo le persone che hanno portato aiuto. I terroristi non vinceranno mai, i nostri valori e il nostro stile di vita prevarrà. Il livello della minaccia resta alto, questo vuol dire che vi possono essere ulteriori attentati ma il centro analisi antiterrorismo sta continuando a valutare il livello di rischio».
Attentato a Manchester: le parole della regina Elisabetta
Queste le parole della regina Elisabetta: «L’intera nazione è sotto shock. So di parlare per tutti, esprimendo la mia più profonda simpatia a tutti coloro che sono stati colpiti da questo terribile evento. Voglio esprimere la mia ammirazione per come le persone di Manchester hanno risposto, con umanità e compassione, a questo atto di barbarie».
Attentato a Manchester, arrestato 23enne
In mattinata la polizia ha arrestato un 23enne sospettato di essere legato all’attentato a Manchester durante il concerto di Ariana Grande. Dopo un paio d’ore ci sono stati altri due fermi.
Attentato a Manchester: il tweet di Ariana Grande
Ariana Grande, l’artista molto amata dai giovani di tutto il mondo che si stava esibendo alla Manchester Arena, il palazzetto dove è avvenuto l’attentato di ieri 22 maggio, ha subito scritto su Twitter un messaggio di cordoglio per le vittime.
“Distrutta. Mi dispiace tanto. Non ho parole”, ha commentato Ariana Grande.
Attentato a Manchester: altri falsi allarmi
Dopo l’attentato di Manchester durante il concerto di Ariana Grande, è stato allarme anche a Londra. Le strade limitrofe a Buckingham Palace e intorno a Victoria Station sono state chiuse per un allarme lanciato dalle forze dell’ordine per la presenza di un pacco sospetto, come ha dichiarato un portavoce di Scotland Yard. Dopo un paio d’ore, verso le 10, l’allarme è cessato. Si temeva inoltre un altro attentato a Manchester, dopo il forte boato udito all’esterno di un centro commerciale. L’allarme, anche in questo caso, è cessato.
Attentato a Manchester: sospesa campagna elettorale
In seguito all’attentato alla Manchester Arena, durante il concerto di Ariana Grande, la premier britannica Theresa May ha deciso di sospendere la campagna elettorale per le elezioni anticipate del prossimo 8 giugno in Gran Bretagna: «Stiamo lavorando per accertare i dettagli completi di quello che la polizia sta trattando come un orrendo attentato terroristico».
Attentato a Manchester: il precedente del 1996
«Manchester tornerà alla vita normale il prima possibile. Questa città ha già dovuto affrontare momenti difficili nel passato, lo faremo anche stavolta», afferma il neo sindaco di Manchester Andy Burnham, ricordando l’attentato del 15 giugno 1996 da parte dell’Ira, nell’ambito del conflitto nordirlandese, che causò circa 200 feriti. «Ricordo come Londra si sentiva in quei giorni. Lo ricordo vividamente. Manchester si stringerà insieme, non vinceranno».
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