Alcuni frutti possono essere più contaminati dai pesticidi rispetto ad altri. Vediamo quest’anno a quale frutto molto amato è toccato il primato.
Stando ad uno studio condotto negli ultimi 9 anni è stato dimostrato un aumento del 53% nell’uso dei pesticidi.
L’uso dei pesticidi è aumentato
Ormai è un dato di fatto: l’uso dei pesticidi negli ultimi nove anni è aumentato oltre il 50% e ciò si vede nelle tracce che essi lasciano sulla frutta. Lo studio è stato condotto da parte del Pesticide Action Network (Pan) che, in nove anni ha attestato le tracce di pesticidi sulla frutta europea. Una ricerca che, la rivista The Guardian ha definito letteralmente scioccante.
Perché vengono utilizzati? Per proteggere il raccolto sia dalle malattie che dalle infestazioni, al fine di ottenere raccolti più copiosi.
Il giornale ha intervistato il professore Nicole Van Dam che lavora presso il German Centre for Integrative Biodiversity Research. E’ stato proprio lui ad attribuire allo studio l’aggettivo scioccante. Se la frutta e la verdura sono cosparsi di pesticidi non ha più senso mangiare cibo sano. Per contro, Salomé Roynel del Pan, ha affermato:
“I consumatori sono in una posizione strana. Viene detto loro di mangiare frutta fresca, che è speso contaminata con residui di pesticidi tossici collegati a seri rischi per la salute”.
Quale frutto ne è più contaminato
La frutta fresca, dunque, è apparsa sempre più contaminata rispetto agli anni passati. I pesticidi non sono proprio innocui per la nostra salute, soprattutto se utilizzati in dosi massicce. Essi, infatti, potrebbero essere la causa di cancro, disturbi al cuore ma anche malformazioni alla nascita.
Tra i frutti più colpiti spiccano mele e more. Basti pensare che nel corso dell’indagine un terzo di tutte le more e le mele analizzate avevano tracce di pesticidi. Non sono esenti da tracce di pesticidi anche i kiwi che si portano a casa, nel 2019, tracce pari al 32% rispetto al 4% nell’anno 2011.
Stando alle indagini, uno dei frutti più contaminati è rappresentato dalle ciliegie con un buon 50% di tutti i frutti analizzati. Non sono andate meglio le more, le pesche con il 45%, le fragole con il 38% e le albicocche.
Non sono andate meglio le verdure. Quelle più contaminate sono il sedano, con un buon 50%, il sedano rapa con il 45% ed il cavolo con il 31%.