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Delle grandi star di Hollywood sappiamo più o meno già tutto. Conosciamo però molto poco gli stuntman degli attori famosi, le acrobatiche (e importantissime) controfigure che sostituiscono le star nelle scene più pericolose dei film e delle serie televisive. Eppure senza di loro molte pellicole di grande successo non si sarebbero mai potute realizzare!
Gli stuntman, conosciuti anche come ‘cascatori’, sono acrobati particolarmente esperti nel simulare cadute, tuffi, salti e azioni pericolose in genere. La categoria degli stuntman si suddivide in vari settori, tra i quali i piloti acrobatici o precision driver, i maestri d’armi, gli esperti di combattimenti simulati, i fire-stunt, ecc.
Il mondo del cinema celebra ogni anno il grande lavoro degli stuntman con la cerimonia dei Taurus World Stunt Awards, i premi riservati ai migliori cascatori del mondo: tra le varie sezioni in gara ci sono quella riservata al Miglior Combattimento, oppure Miglior Stunt con il Fuoco, Miglior Lavoro con un Veicolo, Miglior Stunt Femminile Assoluto, Miglior Stunt Maschile Assoluto e così via.
Qualche anno fa, precisamente nel 2007, il regista Quentin Tarantino, che per la natura dei suoi film ricorre tantissimo all’utilizzo di stuntman, ha reso omaggio alla categoria con il film Grindhouse – A Prova di Morte, dove il protagonista (interpretato da un bieco Kurt Russell) era un vecchio precision driver di b-movie anni ’70 che utilizzava la sua auto modificata (appunto ‘a prova di morte’), una Chevrolet Nova SS, per uccidere delle ignare ragazze che avvicinava raccontando affascinanti storie sulla sua attività di cascatore.
Inoltre, nella seconda parte del film, ha recitato nel ruolo di se stessa la stuntwoman neozelandese Zoë Bell, storica controfigura dei film di Tarantino in Kill Bill vol. 1 e 2, Bastardi Senza Gloria e Django Unchained (nonché di Xena – Principessa Guerriera, Catwoman, The Final Destination 3D e molti altri film di successo), che si è esibita in mirabolanti acrobazie sul cofano di una leggendaria Dodge Challenger del 1970, mostrando al pubblico l’incredibile abilità (e, diciamolo pure, la lucida incoscienza) degli stuntman professionisti.