In un solo anno sono state raccolte oltre 100 denunce da parte di donne molestate.
È l’associazione Amleta a raccogliere tutte le testimonianze delle richieste inappropriate fatte nei confronti di queste donne.
Il mondo dello spettacolo è ricco di difficoltà. Per arrivare ad occupare una posizione importante, ci sono donne che si trovano costrette a fare cose non del tutto appropriate.
A tal proposito, un regista chiede a tutte le aspiranti attrici, di sottoporsi ad un provino mostrandosi senza veli.
Un uomo che dice di voler vedere esattamente come sono fatte dato che potrebbero esserci scene di nudo.
C’è poi chi convince la donna a non provare pudore, ad allontanarsi dagli schemi sociali, proprio per imparare che mostrarsi a corpo nudo è la cosa più naturale che esista.
A seguire, un critico è solito mandare la foto del proprio organo alle attrici con un messaggio di accompagnamento, e solo in seguito andrà a giudicare per la recitazione delle attrici.
Queste sono solo alcune delle storie che sono state raccontate all’associazione Amleta, la quale nasce proprio per poter divulgare sempre di più il tema di molestie sessuali all’interno del mondo dello spettacolo.
Da oltre un anno l’associazione raccoglie le testimonianze di donne che avrebbero voluto inseguire il proprio sogno e che invece si sono trovate a fare i conti con dei mostri.
Cinzia Spanò, la presidentessa dell’associazione Amleta, ha dichiarato: “Andiamo avanti con i procedimenti insieme alle avvocate dell’associazione Differenza Donna ma la legge ha le armi spuntate: dopo 12 mesi dai fatti, il resto sessuale va in prescrizione e molti episodi sono più vecchi”.
La donna spiega anche che molti sono a conoscenza dei fatti, ma la paura di parlare è molto forte dato che potrebbero esserci gravi ritorsioni.
Si parla di persone molto note all’interno dello spettacolo. Personalità di spicco a cui sembra essere permessa ogni cosa.
Negli Usa si è provato a portare avanti queste denunce attraverso il movimento Me Too, ma in Italia sembra esser rimasto solo un sussurro.
La denuncia è arrivata anche dall’associazione Differenza Donna, sempre impegnata nella lotta contro gli abusi sessuali.
“Nel nostro Paese si banalizzano le molestie e si ride delle gesta dei violenti: il critico che manda le foto del suo pene è storia nota, ma invece che prenderla con serietà chi lo conosce si fa una sonora risata e lui continua indisturbato a scrivere”.
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