E’ diventato un proverbio vero e proprio, una frase assai usata nell’Italiano corrente: ma se di Audentes Fortuna iuvat si conosce il significato, forse non tutti sanno qual è l’origine e chi è stato a pronunciarla per la prima volta. Come molte espressioni latine spesso la ritroviamo sotto forma di tatuaggio, come motto da prendere ad esempio oppure accostata ad un’altra famosa locuzione, la d’annunziana Memento audere semper (Ricordati di osare sempre). Come quest’ultima, infatti, Audentes Fortuna iuvat ha un significato esortativo, viene cioè utilizzata in quei casi in cui si incita qualcuno ad avere coraggio.
Molte delle espressioni in voga tra gli antichi Romani, fanno ormai parte del nostro linguaggio quotidiano: le usiamo in contesti particolari, come monito o come motti che invitano ad assumere determinati atteggiamenti. Audentes fortuna iuvat, che letteralmente significa ‘il destino favorisce chi osa’, è una di queste. Ma se il significato è abbastanza chiaro, forse non lo è altrettanto l’origine, che rimanda alla letteratura latina e ad uno dei poeti più famosi (ed importanti) della storia: Virgilio.
Audentes fortuna iuvat, infatti, compare per la prima volta nell’Eneide: l’autore la fa pronunciare all’antagonista di Enea Turno, che la usa rivolto ai suoi uomini per spronarli ad attaccare l’eroe. La forma originale che compare nel testo è, in realtà, Audentis fortuna iuvat (audentis – forma arcaica di audentes – è il participio presente plurale del verbo audere, e significa, letteralmente, ‘coloro che osano’), ma si tratta di uno degli esametri che Virgilio ha lasciato incompiuti.
Enea, infatti, dopo la fuga da Troia ed il suo peregrinare per il Mediterraneo, giunge sulle coste del Lazio dove, presso la città di Laurento, avrebbe dovuto sposare la figlia di Latino, Lavinia, già promessa al re dei Rotuli Turno. Per questo il sovrano decide di dichiarare guerra ai Troiani, ma nel duello con l’eroe virgiliano, Turno muore.
Come detto in apertura, Audentes fortuna iuvat ha un significato esortativo: è una frase che si usa quando vogliamo incoraggiare qualcuno (o noi stessi) ad osare rispetto a qualcosa; è una sorta di stimolo ad essere coraggiosi poiché solo chi è ‘audace’, può sperare nel favore del destino.
Oggi, la frase è diventata uno dei proverbi più diffusi e popolari della lingua italiana e riflette, nell’immaginario collettivo, la figura un po’ leggendaria dell’eroe impavido e risoluto. Audace fortuna iuvat – che proprio per il suo significato è diventata il motto del caccia lanciamissili Audace della marina Militare Italiana e della Università Bicocca di Milano – ha avuto anche diverse ‘varianti’: Fortes fortuna adiuvat (La Fortuna aiuta gli audaci, attribuita a Terenzio), Fortuna fortes metuit, ignavos premit (La Fortuna teme i forti e opprime i deboli, attribuita a Seneca) e Fortes Fortuna iuvat (attribuita a Plinio il Giovane).
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