I casi di Covid in Italia sono in aumento, a causa della mancanza di restrizioni ormai quasi ovunque e l’arrivo di nuove varianti. In arrivo una circolare sull’uso dei tamponi negli ospedali.
Il ministero della Salute rilascerà entro questa settimana una nuova circolare sull’esecuzione dei tamponi all’arrivo al Pronto Soccorso o in ospedale. Si tratta di precauzioni necessarie per tutelare la salute dei più fragili, come persone affette da malattie autoimmuni e anziani. I test Covid avverranno quindi non solo nelle Rsa e gli ospedali ma anche in presenza di altri virus respiratori. Inoltre, c’è molta preoccupazione per la variante Pirola del virus da Covid-19.
Covid Italia, le parole di Andreoni preoccupano
“Nei prossimi giorni assisteremo ad un progressivo aumento del numero dei casi Covid, uno scenario inevitabile e legato, come successo negli anni precedenti, alla piena ripresa delle attività lavorative e alla riapertura delle scuole nelle varie Regioni” ha detto Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, la Società italiana di malattie infettive e tropicali raggiunto da Adnkronos Salute.
“Il punto importante sarà la vaccinazione per over 60 e i fragili, come ha indicato il ministero della Salute e le società scientifiche Siti e Simit, con 12 mln di dosi vaccinali previste per la platea candidata alla vaccinazione” ha quindi concluso il medico.
Matteo Bassetti, virologo e primario del reparto di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, però smorza gli allarmismi e invita invece ad essere prudenti, rispettando gli altri ma senza nuove imposizioni come in passato.
“La linea deve essere rispetto per gli altri, senza imporre nulla. Ma l’idea che debba tornare la mascherina nei supermercati è sbagliata. Mentre chi va in ospedale a trovare un parente non fa male a metterla, non solo per il Covid ma per qualsiasi altro microrganismo” ha commentato il medico ligure.
Che cos’è la variante Pirola che sta destando preoccupazione
La variante Pirola è caratterizzata da ben 40 variazioni, ed ha una forte capacità di eludere la carica immunitaria dell’individuo. È per questo motivo che c’è una certa preoccupazione in merito. Il suo nome ufficiale è BA.2.86, e si è già presentata in diversi Paesi, grazie alla capacità di sfuggire alle difese immunitarie degli individui.
Sono due le mutazioni che sembrano essere responsabili della maggiore trasmissibilità di questa versione. Inoltre la diffusione della Pirola non pare aver nessun nesso epidemiologico tra chi ne è stato colpito. Tra i Paesi dove è già comparsa, Sud Africa, Stati Uniti, Israele, Regno Unito e Danimarca.
Per ora non si segnalano casi di Pirola in Italia, ma per i medici è solo questione di tempo prima che arrivi anche da noi. L’incremento dei casi da Covid-19, quindi, non è da ricollegare a questa variante.
I sintomi che provoca sono simili a quelli di un’influenza, quindi una febbre moderata, mal di testa e raffreddore. Tutti malesseri che già in origine il Covid in forma lieve provocava, sebbene per il momento non vengano registrati casi gravi con polmonite o problemi respiratori gravi.
