Arrivano nuovi aumenti nel 2023 per quanto riguarda le autostrade, in particolare avremo rincari del 2% sui pedaggi.
Questi non si avranno su tutte le arterie di competenza di Autostrade per l’Italia, ad esempio sono esonerate l’A24 e l’A25.
Come in tanti settori, anche quello dei pedaggi autostradali è destinato a subite rincari nel prossimo anno. I pedaggi delle arterie di Autostrade per l’Italia aumenteranno di circa il 2%.
Gli aumenti saranno graduali e con alcuni tagli rispetto alle previsioni iniziali, questo è quanto confermato dal Mit, che insieme al Mef ha deciso per un piano migliore rispetto a quello di tanti altri Paesi europei.
In effetti in Spagna, ben undici autostrade vedranno un pedaggio aumentato del 4% rispetto alla richiesta che addirittura era di più del doppio. Per quanto riguarda la Francia la media è del 4,75% a partire da febbraio.
Il nostro Paese rischiava un 5% invece è stata confermata una percentuale minore, a cui si aggiungerà un piccolo aumento a luglio.
I pedaggi aumenteranno a partire dal mese di gennaio ma non tutte le arterie saranno interessate, ad esempio è confermato l’esonero dell’A24 e l’A25, rispettivamente la Roma – Teramo e la Torano – Pescara.
Il Mit sta approfondendo la situazione per verificare se sia possibile applicare un’eventuale riduzione di di alcune tratte, tuttavia laddove sono previsti aumenti di pedaggi, questi sono inferiori all’inflazione.
Oltre a quelle appena citate ci sono altre tratte che non saranno interessate dagli aumenti, ad esempio le società con aggiornamento del piano economico in corso, quelle con concessione scaduta, le BreBeMi, la Strada dei Parchi Spa, la Pedemontana Lombarda e quelle del consorzio per le autostrade siciliane.
Si deciderà tutto ufficialmente nel decreto ministeriale di San Silvestro, atteso per oggi.
Per un periodo di 4 anni non si sono registrati aumenti di pedaggi per le autostrade del nostro Paese, eccetto che per la Piacenza – Brescia.
Le società concessionarie sono state ascoltate da alcune testate giornalistiche ma mantengono il massimo riserbo e non lasciano trapelare informazioni utili. Il dossier relativo ai pedaggi è nelle mani di Salvini e Giorgetti, che valuteranno se autorizzare o meno le richieste di aumento da parte delle concessionarie.
Nei mesi scorsi l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Roberto Tomasi, aveva parlato di un aumento di poco più dell’1% ma come dicevamo prima, forse sarà leggermente più alto, tuttavia i fondi verranno investiti nel corso dei prossimi 10 anni per la manutenzione, le nuove opere e la costruzione di terse e quarte corsie.
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