Un quadro abbastanza preoccupante: secondo Unimpresa da agosto fino ad oggi i risparmi degli italiani hanno subito un drastico calo.
E questo ciò che è accaduto per far fronte agli aumenti del costo dell’energia elettrica e della gas.
Le conseguenze dell’inflazione sugli italiani
Sia che si tratti di bollette energetiche che di inflazioni, le conseguenze per gli italiani si riducono soltanto ad una: molti di loro sono stati costretti ad avvalersi dei propri risparmi per poter sopravvivere in questo periodo in cui la vita costa molto di più.
Ci troviamo di fronte ad un’inversione di tendenza, una situazione che è stata certificata dai dati di Banca d’Italia.
In base a questa analisi si va ad indicare che durante gli ultimi tre mesi sono stati prelevati, sia da conti correnti che da altre forme di risparmio, circa 50 miliardi di euro.
In base a ciò che spiega il Centro Studi di Unimpresa, ci troviamo di fronte ad una diminuzione del 2,4%.
Infatti nel mese di luglio i risparmi delle famiglie e delle imprese ammontavano a 2.097 miliardi mentre ad ottobre la cifra è diminuita a 2.047 miliardi.
L’analisi fatta grazie ai dati della banca d’Italia
La situazione italiana è stata a lungo analizzata dai dati messi a disposizione dalla Banca d’Italia.
E questo ciò che ha spiegato la confederazione delle imprese la quale afferma che il deflusso improvviso potrebbe causare alcune ripercussioni per quanto riguarda la raccolta sia delle banche che degli istituti di crediti.
Il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, afferma che quella che attualmente si presenta è una situazione abbastanza drammatica che però avevano prospettato da diverso tempo: “Stanno venendo meno le forze e la liquidità, sia per le famiglie sia per le imprese, specie quelle più piccole. I costi sono insostenibili – prosegue – le bollette energetiche non più gestibili.
Ed è per questo motivo che coloro che ne hanno la possibilità utilizzano tutti quei risparmi che con fatica avevano messo da parte nel corso degli anni “Al governo riconosciamo l’impresa di aver confezionato una legge di bilancio comunque positiva e in tempi brevissimi. Tuttavia segnaliamo l’urgenza di avviare un piano straordinario di interventi pubblici e di sostegni a partire da gennaio”.
Da circa due anni, fino al mese di luglio del 2022, c’era stata una crescita costante sui risparmi degli italiani.
Molto probabilmente complice anche il fatto che gli italiani si sono trovati di fronte alla pandemia e al lockdown, due eventi che hanno causato un calo dei consumi.
Infatti, nel mese di dicembre del 2019 i risparmi erano pari a 1.823 miliardi mentre a dicembre del 2022 si parla di 1.956 miliardi.
Ad ottobre del 2021 i risparmi erano pari a 2.050 miliardi mentre a dicembre del 2021 i risparmi erano pari a 2.075 miliardi.
Una tendenza che è andata verso questa direzione per tutto il 2022 fino a quando, nel mese di agosto, la situazione si è capovolta notevolmente.
Gli italiani utilizzano per lo più il conto corrente come forma di accumulo, sia che si tratti di aziende che di cittadini.
Si tratta del metodo preferito sia per conservare i propri risparmi che per attingere in caso di necessità.
Infatti, alla fine del 2019 il saldo era pari a 1.182 miliardi mentre alla fine del 2020 il saldo era di 1.349 miliardi.
Ad ottobre del 2021 la cifra era pari a 1.449 miliardi, mentre a dicembre del 2021 era aumentata fino a 1.480 miliardi.
Fino a luglio del 2022 questo dato era in costante aumento arrivando a raggiungere anche la cifra di 1.497 miliardi.
Da allora però la tendenza è andata in direzione inversa in quanto c’è stata una grandissima discesa di 45 miliardi vedendo così i risparmi diminuiti a 1.452 miliardi.
Per quanto riguarda invece le altre forme di deposito e di accumulo di liquidità, l’andamento resta più o meno lineare.
Si fa riferimento ai depositi con durata prestabilita, ai depositi rimborsabili con preavviso e a quelli pronti contro termine.