Tra maggio 2021 e maggio 2022, c’è stata una visibile impennata dei prezzi dei beni alimentari, la spesa costa 554 euro in più.
Assoutenti (associazione no profit per la tutela dei consumatori) prendendo in considerazione l’aumento dei prezzi dei beni alimentari tra maggio 2021 e maggio 2022 ha stipulato una classifica dell’aumento dei costi dei prodotti alimentari più acquistati in Italia.
Fare la spesa nel mese di maggio 2022 costa 554 euro in più rispetto a fare la spesa nel mese di maggio dello scorso anno.
Gli alimenti che registrano picchi più alti del normale sono l’olio di semi, che ha visto un aumento del 70% in più del prezzo a causa della guerra (l’Ucraina e la Russia sono i maggiori produttori di olio di semi al mondo, producono l’80% dell’esportazione mondiale); e i prodotti ittici, con un aumento del prezzo di circa il 10% .
Ovviamente anche il prezzo dei carburanti dà una bella botta alle spese degli italiani.
I prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati del 7.4% rispetto al 2021 e dell’1.2% nel giro di un mese.
Continuando in questo modo le famiglie degli italiani devo aggiungere 554 euro in più ogni anno per la spesa alimentare, con il rischio che la situazione possa peggiorare nei prossimi mesi.
Furio Truzzi, il presidente di Assoutenti, invita il governo italiano ad adottare al più presto delle misure che tutelino le famiglie e l’economia, bloccando l’aumento dei costi dei carburanti e dei costi dell’energia e dei beni primari.
Il prezzo della farina è aumentato del 18.7%, conseguentemente il prezzo della pasta e del pane, sono aumentati rispettivamente del 20.5% e del 9.6%, mentre il riso vede un aumento del 9.9%.
La carne registra un aumento del 6.7%, la carne di pollo del 13.8%, i salumi confezionati il 6.1%.
Il prezzo del pesce fresco è aumentato dell’8.6%, mentre quello dei frutti di mari dell’11.4%, dei molluschi del 10.9% e dei crostacei del 10.6%.
Anche il latte ha registrato un leggero aumento, quello fresco intero registra un +6.1%, il parzialmente scremato un +6.9% e quello a lunga conservazione un +8.5%.
In aumento anche il prezzo dei formaggi freschi (7.3%), delle uova (12.3%), del burro (23.3%), dell’olio di oliva (7.2%) e dell’olio di semi (70.2%).
Anche la frutta e la verdura fresca non scappano dagli aumenti dei prezzi: il prezzo delle arance è aumentato del 9%, quello delle pere del 22.9% e quello delle mele del 5.3%; l’insalata vede un rincaro dell’8.5%, i pomdori del 20.6%, i funghi, le radici e i bulbi dell’8.6%, mentre le patate del 6.2%. Aumentate anche le patatine fritte del 10.4%.
Anche altri alimenti meno acquistati come i gelati (+11.0%), le salse e i condimenti (+6.8%), il caffè (+5%), le acque minerali in bottiglia (+7.1%), i succhi di frutta (+7.9%), i vini da tavola (+2.8%) e la birra (+3%) sono aumentati.
Perfino lo zucchero ha visto un aumento del 7.8%.
Gli aumenti dei prezzi della casa invece sono per l’energia elettrica con un aumento del 73.5%; l’energia del mercato libero del 74.4%; l’energia del mercato tutelato del 67.6%; il gas di città e quello naturale del mercato tutelato del 62.3%; il gasolio per le caldaie del 47.5%; i mobili di arredamento del 6.8%; i frigoriferi e i freezer del 6.4%; i condizionatori dell’8.1%; macchinette elettriche da caffè e bollitori dell’8.1%; mentre i piccoli apparecchi elettronici del 7.1%.
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