La trattativa aperta sembra aver preso la strada giusta. I rinnovi dei contratti per dirigenti e medici stanno per essere portati a compimento grazie agli accordi raggiunti dai sindacati e da Aran.
Da ambo i lati sembra esserci buone speranze per una chiusura, considerato che il contratto ha trovato la sua scadenza nel 2018.
L’aumento per medici e dirigenti
Dal 2021, i dirigenti, professionisti e medici, appartenenti all’area delle funzioni centrali della Pubblica Amministrazione, hanno visto aumentare le proprie retribuzioni.
L’aumento a regime nel complesso è del 4%, tenendo in considerazione i dati registrati nel 2018.
Attualmente è in atto una trattativa per il rinnovo dei contratti e sembra ci siano buoni presupposti per raggiungere una conclusione.
L’Aran e i sindacati si augurano di raggiungere una conclusione in tempi più che rapidi, considerando che il contratto è scaduto ormai da anni, dal 2018.
Il Governo ha un unico obiettivo, ossia quello di semplificare le procedure, per poter porre grandissima attenzione nei confronti delle valutazioni e delle performance.
Le reazioni scatenate
Antonio Naddeo, il presidente dell’Aran ha dichiarato che il contratto in essere tre anni fa aveva già un ottimo impatto. I tempi della trattativa dipendono soprattutto da ciò che chiedono i sindacati.
Ovviamente, maggiori sono le richieste e più tempo si dovrà aspettare per giungere a conclusione.
Naddeo continua affermando: “Particolare attenzione bisognerà mettere nella parte che riguarda i risultati, perché l’idea del ministro Zangrillo è che occorra legare una parte della retribuzione dei dirigenti agli obiettivi sfidanti”.
Per i sindacati si tratta di un punto fondamentale, dato che è presente “uno scollamento insopportabile” per ciò che riguarda i tempi necessari per valutare la performance e gli obiettivi da raggiungere attraverso l’erogazione di quelli che sono i premi.
Inoltre il dirigente deve essere certo dell’obiettivo da raggiungere e dei tempi utili per organizzare il piano di lavoro.
È previsto un incremento sulla retribuzione lorda media del 3,78%. A tale percentuale si andrà ad aggiungere un ulteriore 0,22%, atto ad incrementare i fondi di produttività.
Come si legge, per il rinnovo contrattuale sono stati posti fondi per un totale di 37,5 milioni di euro al lordo.
Arrivano anche proposte avanzate da Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uilpa secondo cui è necessario rendere migliori i vari istituti normativi e quelle delle relazioni sindacali oltre che agli istituti a carattere economico.