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Che cos’è l’aurora boreale? Parlando delle manifestazioni della natura, non c’è dubbio che in cima alla classifica della spettacolarità vi sia l’aurora polare, detta boreale o australe a seconda dell’emisfero in cui si manifesta: si tratta di un fenomeno ottico dell’atmosfera terrestre, uno spettro soprattutto visivo, ma talora anche sonoro, caratterizzato da una vasta gamma di colori e forme cangianti, sia nel tempo che nello spazio, e che prendono il nome di archi aurorali. Proviamo a scoprire più da vicino che cos’è l’aurora boreale, perché si forma e qual è il momento migliore dell’anno per osservarla.
Perché si forma un’aurora boreale?
L’aurora boreale si forma mediante il contatto tra particelle cariche, ovvero protoni ed elettroni, con la ionosfera terrestre, lo strato dell’atmosfera nella porzione compresa tra i 100 e i 500 chilometri di altitudine: tali particelle ‘accendono’ gli atomi dell’atmosfera che una volta ‘spenti’ emettono luce di varie lunghezze d’onda. L’origine dell’aurora è nel Sole, e solo le aurore boreali prodotte da elettroni sono visibili a occhio nudo, mentre quelle generate da protoni necessitano di sofisticati strumenti di rilevazione ottica: le particelle emesse vengono poi trasportate dal vento solare fino all’atmosfera del nostro pianeta, e a seguito di una complessa interazione che prende il nome di riconnessione magnetica, per cui il campo magnetico interplanetario, dirigendosi in direzione opposta a quello terrestre, consente al plasma del vento solare di penetrare dentro la magnetosfera e, successivamente interagire con la ionosfera terrestre, si vanno a depositare grandi quantità di protoni ed elettroni nell’atmosfera, dando luogo, in tal modo, al fenomeno dell’aurora boreale.
Aurora boreale: dove e quando osservarla?
A causa della geometria del campo magnetico terrestre, l’aurora boreale come quella australe è visibile principalmente in due ristrette fasce attorno ai poli magnetici della Terra, dette ovali aurorali: le zone vicino al Polo Nord sono dunque le privilegiate, e non è un caso che molte delle immagini diffuse anche in Rete mostrino un’aurora boreale in Islanda o in Norvegia, o ancora nelle zone più estreme del Nord America, come Alaska e Groenlandia. Tuttavia l’aurora polare è visibile spesso anche in zone meno vicine ai poli, come ad esempio in Scozia. Ma qual è il miglior periodo per osservarla? Data la sua origine precedentemente spiegata, l’aurora boreale è maggiormente visibile quando l’attività solare è più intensa e frequente, per cui il campo magnetico interplanetario può presentare ampie variazioni in intensità e direzione, favorendo la già citata riconnessione magnetica: generalmente i periodi più indicati sono tra febbraio e marzo e tra settembre e ottobre, nell’arco di tempo che giunge infine agli equinozi. In particolare nel mese che va da febbraio a marzo, durante la lunga notte polare, è consigliato recarsi nei Paesi scandinavi o nordamericani per ammirare il fenomeno dell’aurora boreale, e l’orario migliore va dalle nove di sera all’una di notte, quando nel buio si può godere ancora di più dalla meraviglia delle luci aurorali, uno dei fenomeni ottici naturali più belli a cui si può avere la fortuna di assistere nel corso della propria vita.
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