Auschwitz%3A+le+foto+di+una+vittima+del+campo+di+concentramento+diventano+a+colori
nanopressit
/articolo/auschwitz-le-foto-di-una-vittima-del-campo-di-concentramento-diventano-a-colori/97765/amp/
Categories: Mondo

Auschwitz: le foto di una vittima del campo di concentramento diventano a colori

[didascalia fornitore=”altro”]Auschwitz/Pixabay[/didascalia]

Czeslawa Kwoka è stata una delle innumerevoli vittime di Auschwitz. All’età di soli quattordici anni fu deportata nel campo di concentramento polacco e dopo appena tre mesi venne uccisa con un’iniezione letale di fenolo al cuore. Oggi il suo dolore prende nuovamente vita nelle piccole foto in bianco e nero dell’epoca, in cui la ragazzina è ripresa di profilo, a 45 gradi e di fronte. Grazie a Marina Amaral, artista brasiliana, il volto di Czeslawa Kwoka diventa a colori. Il risultato è fortemente emozionante: il terrore, la paura e la sofferenza di una ragazzina trasportata all’inferno sembrano affiorare più nitidamente sul suo viso. La serie di fotografie rielaborate da Kwoka è stata postata su Twitter dall’account dell’Auschwitz Museum, in occasione dell’anniversario della morte della giovane polacca.

Nelle foto scattate ad Auschwitz, Czeslawa Kwoka ha i capelli cortissimi, la bocca sottile e segnata dalle percosse, e un’espressione atterrita. La giovane 14enne è nata nell’agosto del 1928 ed è morta il 12 marzo del 1943. Dentro il campo di concentramento polacco era il prigioniero numero 26947, era nel triangolo dei prigionieri politici, perché era nata a Wólka Zlojecka, un’area polacca anzi nazista. A scattarle queste foto fu un altro prigioniero, Wilhelm Brasse, numero 3444, fotografo al campo dal 1940 al 1945. Kwoka era stata picchiata, nelle immagini si vede infatti il labbro tagliato.

[twitter code=”https://twitter.com/AuschwitzMuseum/status/973123153940635648″]

[twitter code=”https://twitter.com/AuschwitzMuseum/status/973123162203402240″]

‘Credo fermamente alla forza che scaturisce dal vedere volti come quello di Czesława a colori, è molto più facile identificarsi una volta che li si veda come dei veri esseri umani. Questo può sembrare paradossale ma è necessario questo passaggio per comprendere veramente e sentirsi coinvolti più intimamente. Questo fatto non ha nulla a che vedere con me o con il mio lavoro ma con il potere che hanno i colori di farci capire che queste persone che vivevano nel passato, proprio come noi, avevano famiglie, amici, sogni e avevano vissuto momenti difficili. Guardate gli occhi di Czesława’, ha commentato l’artista.

Beatrice Elerdini

Beatrice Elerdini è stata una collaboratrice di Nanopress dal 2014 al 2019, occupandosi di cronaca e attualità. Degli stessi argomenti ha scritto su Pourfemme dal 2018 al 2019.

Recent Posts

Nadia Toffa, il gesto straziante della madre per sentirla più vicino a lei

Il volto di una madre che ha perso una figlia racconta spesso più di mille…

4 giorni ago

Kate Middleton e il suo ritorno regale che ha incantato tutti: sono tutti in lacrime

Un silenzio solenne avvolgeva le strade, rotto solo dal suono cadenzato dei passi e dal…

5 giorni ago

Come Concentrarsi Meglio per Affrontare la Settimana: Strategie e Consigli Pratici

Ci sono momenti in cui sembra impossibile mantenere la concentrazione. La mente vaga, le distrazioni…

5 giorni ago

Quando è meglio lavarsi in inverno? Scopri il momento ideale per la tua pelle

La stagione fredda porta con sé molte domande sulla routine quotidiana, ma c’è un gesto…

5 giorni ago

Sinner e la frase scioccante: “Non voglio più giocare…”

Se c'è un momento in cui tutto sembra sospeso, è quando un atleta raggiunge un…

5 giorni ago

Riscaldamento a pavimento: tutto quello che devi sapere su vantaggi e svantaggi

Il riscaldamento a pavimento è una delle soluzioni più moderne e apprezzate per il comfort…

5 giorni ago