Dopo le elezioni presidenziali in Brasile, ora i riflettori sono puntati su quelle in Austria e secondo quanto emerso, Van der Bellen è il favorito.
Il Paese è da sempre molto stabile per quanto riguarda la situazione politica, infatti in 6 anni sotto la presidenza Van der Bellen ha visto passare 5 cancellieri.
Van der Bellen ha assistito al giuramento di molti ministri e ora si appresta ad affrontare le nuove elezioni presidenziali, in cui è favorito. Sono più di 6 milioni le persone che hanno diritto a votare per la 14esima Bundespraesidentenwahl, ovvero l’elezione che domenica eleggerà il nuovo presidente della Repubblica d’Austria.
La nazione si è sempre definita un’amica dell’Italia e i due Paesi sono particolarmente legati per diversi motivi,quali la turbolenta questione altoatesina e poi lo sviluppo dell’autonomia dell’Alto Adige-Sudtirol, la terra di confine popolata da cittadini tedeschi, italiani e di lingua ladina.
La notizia delle presidenziali è molto trattata anche nel nostro Paese e c’è molta aspettativa per il presidente uscente ma anche per capire se ci sarà un ballottaggio a novembre oppure no.
I cittadini chiamati alle urne nelle 9 regioni potranno esprimere il loro voto dalle 7 alle 17 scegliendo fra 7 candidati, fra cui ne spicca uno in particolare.
È proprio il presidente uscente Alexander Van Der Bellen, che iniziò questo ruolo nel 2016, e che a 78 anni potrebbe veder confermata la sua carica.
Nazionalità viennese, padre russo e madre estone fuggiti dalla Russia, Van der Bellen è entrato nel cuore dei cittadini per la sua campagna politica.
Denominato affettuosamente “Sasha”, si è contraddistinto per la sua carriera politica socialista ma anche per il suo impegno nell’ecologia.
Quando salì al Quirinale di Vienna promise stabilità, buon senso e coesione in un periodo molto turbolento, e così è stato. Nei suoi anni come presidente ha affrontato diverse crisi di governo come gli scandali di corruzione del Partito popolare conservatore e della FPOe, nonché elezioni anticipate e cadute dell’esecutivo ma in ogni situazione Van der Bellen è stato una figura solida e fiduciosa nelle istituzioni.
Durante la pandemia ha cercato di essere un punto di congiungimento in una società che si stava dividendo sempre di più, anche perché il governo stava decidendo se introdurre il vaccino obbligatorio o meno.
Il presidente uscente ha raccolto molti consensi non solo nel 2016, dove vinse su Norbert Hofer per circa 300mila voti, ma anche in queste elezioni che vedono i suoi manifesti appesi ovunque.
Dovrà superare il 50% dei voti e si candida in autonomia senza schierare nessuno. La rielezione è molto probabile ma molti si chiedono se avverrà già dal primo turno oppure sarà necessario un ballottaggio.
Gli altri candidati sono: Walter Rosenkranz, schierato dalla FPOe, Dominik Wlazny della Bierpartei, Michael Brunner dei no vax MFG, Gerald Grosz, l’avvocato Tassilo Wallentin e infine Heinrich Studinger.
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