Tu autista, fai attenzione a quando sorpassi un ciclista. Prendi il metro e misura la distanza: se sei a meno di un metro e mezzo dalle due ruote, infatti, rischi una multa salatissima, fino a 651 euro. La novità si trova nel ddl 2658, che è passato dal Senato e ora è al vaglio della commissione competente. Decreto che è stato ribattezzato ‘salva ciclisti’. Troppo spesso, è vero, a rischio da automobilisti che passano e sorpassano a filo di ruota.
Il primo firmatario del testo è stato Michelino Davico (Gal), poi sono arrivate le sottoscrizioni di altri 60 senatori. C’è stato il sostegno del ciclismo agonistico italiano, ben lieto di preservare i ciclisti dalle incaute manovre degli autisti. Del resto, nel Codice della strada, si parla solo in modo generico del sorpasso alle biciclette. La lacuna sarà colmata dal comma 2 dell’unico articolo di cui si compone il ddl salva ciclisti.
Gli automobilisti che non rispetteranno le distanze, potranno incorrere in una sanzione da 163 a 651 euro. Non solo: sospensione amministrativa della patente di guida, da un mese a tre mesi, fino a sei mesi se a guidare è un neo patentato. Nel testo, si legge: “Le biciclette sono spesso nemiche degli automobilisti, che cercano il momento migliore per sorpassarle perché sono viste come un intralcio alla circolazione”. I numeri parlano chiaro: sono 4 milioni i ciclisti in Italia, il 6 per cento della popolazione, due punti percentuali in meno rispetto alla media europea. Eppure, 250 sono le vittime in un anno, oltre 16mila i feriti, con un indice di mortalità pari a 1,43 (contro lo 0,67 delle auto) e un indice di lesività pari a 94,23 (contro il 65,05 delle autovetture). Tutti dati Istat aggiornati al 2016.
Nella relazione al vaglio della commissione, si legge ancora: “Osservando gli indici di gravità, ossia il rapporto tra numero di morti e feriti, si può notare che gli incidenti più gravi avvengono nell’ambito extraurbano dove, a influire sul maggior rischio di decesso per i ciclisti, è proprio la velocità dei veicoli motorizzati”. L’utente debole della strada, il ciclista appunto, va dunque preservato. In particolare, in una delle fasi più pericolose, quella del “sorpasso da parte dei veicoli a motore che, spesso, effettuano tale manovra a distanza eccessivamente ravvicinata rispetto alle biciclette”.