Ormai si parla molto di auto elettriche e molti credono a un forte risparmio oltre la sostenibilità ambientale ma sembra non essere così.
Il lato economico in effetti non è così vantaggioso, infatti un’analisi di Facile.it ha rivelato che la ricarica di questi mezzi è più costosa a causa del rincaro dei costi energetici.
Le auto elettriche: vantaggiose?
Si parla molto di mobilità sostenibile e questo discorso comprende anche i mezzi elettrici, infatti dopo lo spopolare dei famosi monopattini che ormai tutti incrociano per strada, ora è la volta delle auto elettriche.
Cosa c’è di differente rispetto a quelle classiche? Dal punto di vista ambientale sono molto vantaggiose, infatti dal momento che sono a 0 emissioni perché ovviamente non bruciano combustibile, non emettono gas dannosi.
Questo fa bene alla nostra salute, all’ambiente ma anche alle tasche, almeno così si pensava finora.
Non tutti hanno ragionato sul fatto che questi mezzi hanno bisogno di una periodica ricarica della batteria di alimentazione per funzionare e di certo non parliamo di un caricabatterie da cellulari ma di un impianto più complesso, che possiamo trovare in diversi punti cittadini e di cui possiamo usufruire liberamente.
Ancora, le cosiddette colonnine vengono installate su richiesta anche in uno spazio esterno fuori dalla propria abitazione o in garage ma trattandosi di energia elettrica, anche questa operazione ha subito il caro energia a cui tutti stiamo assistendo.
Dopo le polemiche per le bollette di casa dunque, arrivano anche quelle nel settore delle auto elettriche, non più così convenienti dal punto di vista economico.
L’analisi di Facile.it
A sollevare l’argomento è stato il sito Facile.it, che ha dimostrato tramite un’approfondita analisi, come le operazioni di ricarica dei mezzi elettrici sono diventate più costose di un pieno benzina.
I dati resi pubblici parlano chiaro e non sono per nulla positivi. Oggi per ricaricare un veicolo elettrico si spende il 161% in più rispetto all’anno scorso, quindi l’aumento dei costi è quasi del doppio.
L’analisi in questione ha esaminato i consumi di alcuni modelli di queste auto, mettendoli a confronto con altri veicoli simili ma alimentati con il tradizionale carburante benzina o diesel.
Secondo quanto dichiarano gli esperti che hanno lavorato a questo studio, il rincaro dei costi energetici che sta colpendo un po’ tutti i settori, rischia di danneggiare anche la mobilità elettrica.
Fino a un anno fa questi veicoli erano decisamente più convenienti ed economici per quanto riguarda il pieno, poiché si risparmiava per questa operazione dal 50% al 70% in base al determinato modello.
Oggi invece i prezzi dell’energia sono aumentati e questa realtà difficile si riscontra anche in tale settore, in alcuni casi addirittura per rifornire un’auto elettrica si spende di più rispetto a una tradizionale.
Ancor peggio se si decide di ricaricare alle colonnine pubbliche, che rispetto a quelle installate in casa hanno un prezzo maggiore.
L’analisi è stata realizzata prendendo in esame 3 differenti modelli di auto nelle versioni elettrica, diesel e benzina, considerando quali sono i consumi dichiarati dalle rispettive case automobilistiche.
Le comparazioni
Tenendo conto dei prezzi dell’energia e del carburante oggi in Italia, sono state comparate vetture di diversi segmenti.
Partiamo dal segmento B, ovvero la classica utilitaria con cilindrata 100/136 CV. Questa, nella versione diesel è la versione più economica dal punto di vista del pieno del carburante, seguita da quella a benzina e infine da quella elettrica verso la quale è stata attestata un’autonomia di soli 6 km/kWh.
Parlando in euro, per il pieno diesel si spende 71 euro, per quello benzina 83 e per l’elettrica 85 euro di energia.
Poi si è passati al segmento C, con cilindrata 100/150 CV. Anche qui la variante più economica è quella con i motori diesel, infatti per percorrere 1000 km servono 77 euro di carburante.
Con l’auto elettrica invece ne occorrono 80 di energia e con quella a benzina il pieno costa 88 euro.
C’è poi un unico isolato caso in cui la vettura elettrica rimane più conveniente rispetto alle altre, ossia nel segmento D con cilindrata 249/286 CV.
L’elettrica in questo caso ha un’autonomia di 5,4 km/kWh e bastano 99 euro per il pieno, mentre nel modello diesel ne occorrono 108 e in quello a benzina 124.
Dopo la diffusione di questi dati sicuramente cambierà l’opinione di chi vuole passare alla mobilità elettrica e purtroppo questa misura, pensata per le tasche ma anche per l’ambiente, non sarà più così in voga.