Un’automobile da oltre 1.000 cavalli? Storia vecchia. Elettrica? Questo è già inconsueto. Con un’autonomia di oltre 2.000 Km? Siamo nella fantascienza. Ci sarebbero molti dubbi sull’attendibilità di questi dati, anche perché i dettagli per il momento sono pochissimi. La società di ricerca cinese TechRules presenterà al salone di Ginevra 2016 due prototipi che funzionerebbero con un sistema chiamato Trev (Turbine Recharging Electric Vehicle, cioè veicolo elettrico con ricarica a turbina).
Si tratta di vetture elettriche ad autonomia estesa. Significa che la ricarica delle batterie è affidata ad un motore termico, al quale spetta quest’unico compito. Ma come viene alimentato questo motore termico? Non si sa. Dicono solo che usa una turbina. Secondo quanto afferma la società (una sussidiaria della TRX-S, azienda di ricerca nel campo aerospaziale), il prototipo è in grado di erogare 1.044 cavalli di potenza di picco. Ma una potenza così elevata ha bisogno di una quantità enorme di energia.
La prima Bugatti Veyron, che aveva una potenza simile, aveva bisogno in media di 25 litri di benzina per percorrere 100 Km (quindi 4 Km con un litro).
Come fa la Trev a produrre tutta questa energia elettrica? Attraverso la turbina del motore termico. Ma come funziona? Non si sa. E com’è possibile percorrere quasi 2.000 Km (dichiarano 1.200 miglia, cioè 1.931 Km) utilizzando una potenza così elevata? Non si sa.
Anni fa la Jaguar aveva sperimentato un prototipo, chiamato C-X75, che funzionava con un principio simile. Aveva quattro motori elettrici da 195 cavalli ciascuno, quindi 780 in totale. Le batterie erano ricaricate da due microturbine in grado di essere alimentate con diversi tipi di carburante, dal diesel al metano. Garantivano un’autonomia teorica di 900 Km. Tuttavia questo prototipo, mostrato nel 2010, non è mai arrivato alla fase di produzione. Come hanno fatto i cinesi a trovare questo equilibrio difficilissimo? Lo sapremo a Ginevra.