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“Ne dovevo ammazzare di più”. Queste le prime parole di Michele Bordoni, 27 anni, fermato dopo aver scagliato la sua auto contro la folla ai mercatini di Natale a Sondrio sabato 9 dicembre. La Procura ha deciso di cambiare l’accusa da tentato omicidio a strage: dalle prime ricostruzioni è emerso che il giovane voleva uccidere “indistintamente più persone” quando si è diretto verso i pedoni alla guida della sua macchina, ubriaco e sotto effetto di droga. Questa è l’ipotesi, a cui si aggiungono resistenza e lesioni aggravate nei confronti di un agente, formulata dal procuratore di Sondrio Claudio Gittardi e dal pm Stefano Latorre, al gip per la convalida dell’arresto. Ricoverato in un primo momento in ospedale, è ora stato trasferito in carcere.
L’accusa in un primo momento aveva deciso di incriminarlo per tentato omicidio. Tre le persone rimaste ferite, di cui una in modo serio. Si tratta di una donna bergamasca di 44 anni, scaraventata verso la pista di pattinaggio dopo l’urto con la vettura: ricoverata in gravi condizioni, ora sta meglio ed è fuori pericolo. Ciò non toglie nulla alla pericolosità del gesto e soprattutto delle intenzioni di Michele Bordoni che ora dovrà affrontare l’accusa di tentata strage.
Auto sulla folla ai mercatini di Natale a Sondrio
Tutto è iniziato nel tardo pomeriggio di sabato 9 dicembre quando il 27enne ha lanciato la sua auto, una Toyota Yaris, verso l’area pedonale da cui si accedeva ai mercatini di Natale nella centralissima piazza Garibaldi a Sondrio, travolgendo alcuni passanti. Tanta la paura tra la folla che animava le vie del centro città, anche per la modalità che ha ricordato attentati terroristici di matrice islamica compiuti su suolo europeo: tre le persone ferite.
L’auto è stata poi fermata poco dopo da una volante della Polizia mentre tentava la fuga: alla guida Michele Bordoni, 27 anni, residente in zona e con piccoli precedenti, era ubriaco e sotto effetto di sostanze stupefacenti. “Ne dovevo ammazzare di più”, le sue prime parole al momento del fermo. Le indagini sono in corso per cercare di capire il movente del folle gesto che gli è costata l’accusa di tentata strage.