Un bus a Roma sequestrato, ma non si tratta di terrorismo: l’ennesimo segnale del disastro trasporti, con l’Atac a rischio fallimento arriva da questa notizia di passeggeri esasperati in attesa di un autobus, i quali dopo oltre due ore di vana speranza decidono di ‘dirottare’ un mezzo che stava percorrendo un’altra linea. Da giorni le proteste riguardanti il sistema di trasporti capitolino dilaga sia per le vie della città che sui social network, e il sequestro del mezzo è solo l’ultimo campanello d’allarme che arriva dalla mala gestione degli autobus a Roma.
Chi sostiene che Roma fa schifo a causa del collasso del trasporto pubblico ha avuto l’ennesima riprova della propria tesi, dopo quanto accaduto martedì 1 agosto: molti passeggeri hanno atteso invano dalle ore 18.45 alle 20:30 che arrivasse il 451, un autobus che attraversa via Palmiro Togliatti, passa per Centocelle e arriva a Cinecittà. Passano i minuti, poi le ore, la pensilina si ingrossa sempre più di gente inferocita, stanca dell’ennesimo ritardo, tanto da arrivare a prendere in ostaggio un altro bus, il 163. Il racconto di un utente su Twitter, riportato anche da diversi quotidiani italiani, è davvero emblematico della situazione: ‘Alle ore 21 gli utenti hanno bloccato un 163 in uscita dalla stazione, chiedendo di ‘trasformarlo’ in 451. Alla fermata dell’autobus volano parole grosse mentre la folla comincia a bloccare tutti i mezzi, solo per fortuna non si arriva alle mani‘.
Soltanto a seguito della clamoroso protesta l’Atac si è decisa a inviare due autobus a soccorrere i passeggeri che aspettavano da ore, che però sono risultati insufficienti per trasportare una tale mole di persone, e così l’azienda dei trasporti capitolina si è vista costretta a modificare altre linee dirottandole sulla tratta del 451. Tra guasti, tagli alle corse e lavori che coinvolgono anche la linea metropolitana, la situazione dei trasporti di Roma è davvero al collasso, finanziario ed operativo. E per una volta possiamo affermare con certezza che non si tratta affatto di un’esagerazione retorica giornalistica.