Nelle sanzioni gli stupefacenti sono stati in grado addirittura di superare quelle dell’abuso di alcol.
Dalle inchieste di Dossier si è potuto scoprire che cocaina e hashish riescono a raggiungere tranquillamente sia le case che gli uffici proprio come un cibo d’asporto.
I dati purtroppo parlano chiaro: gli italiani abusano più di droga che di alcol anche poco prima di mettersi al volante. Infatti, solo del 2021, l’8,9% degli automobilisti sottoposti a controllo si è scoperto essere sotto effetti di stupefacenti. Per quanto riguarda invece i risultati positivi all’etilometro, la percentuale scende al 7,3%.
Sono questi dati condivisi dall’Istat dopo che sono state raccolte tutte le dichiarazioni delle varie pulizie municipali. Le pagine di cronaca continuano a riempirsi di nomi di persone morte a causa di incidenti provocati da soggetti che avevano assunto stupefacenti.
Questo è il caso di Laura Amato e Claudia Turconi due donne di 54 e 59 anni che sono state tamponate da un’auto che sfrecciava a 150 chilometri all’ora. Al volante del veicolo c’era un uomo di 39 anni il quale adesso si trova a fare i conti con l’accusa di omicidio stradale.
Un guidatore che a seguito dei test, si è scoperto essere positivo alla cannabis insieme ad ansiolitici realizzati a base di benzodiazepine. Si tratta di medicine che, proprio come è possibile leggere all’interno dei foglietti illustrativi, non possono essere assunti se si ha intenzione di mettersi alla guida proprio perché ne pregiudicano la performance. Dei medicinali che, se assurdi insieme ad altre sostanze, provocano delle conseguenze ancora più gravi.
Anche se non ne siamo a conoscenza, probabilmente spesso ci capita di incontrare per strada dei veicoli guidati da persone che hanno appena assunto delle sostanze stupefacenti e che quindi non riescono ad avere dei riflessi pronti. Infatti se si vanno ad unire le multe fatte per droga e alcool, è possibile affermare che queste sono pari al 16,2%.
Purtroppo questa situazione è decisamente peggiorata se si fa il confronto con il periodo prima della pandemia. Infatti, nel 2019, sempre secondo i dati dell’Istat, il 6,9% degli automobilisti è il risultato positivo dopo i controlli. Nel 2020, ossia in quel periodo in cui la circolazione era limitata a causa delle restrizioni, tale percentuale era arrivata addirittura al 17,3%, anche se le auto fermate erano di meno.
Se invece si parla del consumo di alcool oltre i limiti di legge è possibile affermare che questo dato è rimasto più o meno costante. Infatti nel 2019 i conducenti fermati e a cui è stato fatto l’alcol test ed è risultato positivo erano pari al 7,4% mentre nel 2020 la percentuale è arrivata all’8,2%.
Un argomento di cui ha parlato a lungo il Presidente dell’Associazione Nazionale “amici della polizia” Flaviano Iuliano il quale ha affermato che le norme introdotte per l’omicidio stradale risultano essere decisamente deludenti se si pensa al numero sempre più alto di vittime stradali.
Egli afferma che secondo lui è importante utilizzare, già in ambito scolastico, dei progetti di educazione stradale che siano adatti all’età degli studenti e che vadano ad informare gli allievi su tutte le conseguenze che un determinato comportamento può provocare.
Insomma, secondo Iuliano, è molto importante che anche negli edifici scolastici si affronti questo argomento utilizzando delle convenzioni tra il Ministero dell’Istruzione e il terzo settore.
Se ci fosse più consapevolezza, molto probabilmente oggi non saremo qui a parlare dell’incidente avvenuto alle 2:30 di sabato 18 febbraio. In quel momento Claudia Turconi e Laura Amato stavano facendo ritorno dopo essere stata ad una festa di compleanno. Le due donne trovano aspettando di ritirare il biglietto nel momento in cui la loro vettura è stata travolta da una Lancia Musa.
In base ai rilievi fatti dalla Polizia Stradale di Novara, il guidatore, dopo essere sfrecciato a gran velocità del traffico notturno, si è diretto nel casello con una velocità di 150 km all’ora. L’uomo è sopravvissuto all’impatto e attualmente risulta essere ricoverato all’interno del reparto di psichiatria dell’ospedale San Carlo di Milano. In base a ciò che possiamo leggere anche su Milanotoday, pare che l’automobilista stava già seguendo una cura psichiatrica anche se aveva deciso di bloccare le terapie.
Lo scorso anno la polizia stradale si è trovata sul luogo di 70.554 incidenti mentre, nel 2021, questi erano 65.852. Inoltre, l’hanno passato sono stati 1.362 gli scontri e gli investimenti mortali mentre le vittime sono state 1.489, senza dimenticare i 42.300 feriti.
Ai dati in questione però devono essere aggiunti anche quelli delle polizie municipali. Purtroppo però i numeri parlano chiaro: solo nel 2021 in Italia, a causa di incidenti stradali, sono morti 2.875 persone, il 9,5% di morti in meno che si fa il confronto con il 2019.
In poche parole, il tasso di mortalità stradale in Italia, ogni 100.000 abitanti, è di 4,9 vittime. Non mancano quei luoghi in cui questi numeri sono ancora più alti. Basti pensare che in Friuli Venezia Giulia, luogo in cui il picco arriva a 6,8 mentre in Basilicata a 6,6, in Abruzzo a 6,3 e in Umbria a 6,1. Situazione meno tragica in Lombardia e in Lazio, luoghi in cui il numero di vittime è rispettivamente di 3,6 e 5 ogni 100 mila abitanti.
La media Europea, sempre per 100.000 abitanti, è di 4,4 morti. In Svezia la percentuale di 1,8 vittime per 100.000 abitanti mentre in Romania il valore sale a 9,3.
Il tasso di mortalità stradale nel 2001 in Italia è stato di 12,4 vittime ogni 100.000 abitanti mentre nel 2010 è arrivato a 6,9. Di sicuro questa diminuzione dovuta anche al fatto che i veicoli sono stati resi molto più sicuri proprio come desidera fare l’Unione Europea attraverso il suo obiettivo. Infatti lo scopo è di dimezzare, entro il 2030, il numero di morti stradali.
La concausa di quelli che sono considerati gli incidenti più gravi degli ultimi mesi è di sicuro la guida in stato di alterazione. Infatti, numerosi sono gli esempi che confermano tale affermazione.
Basti ricordare di quella ragazza di 23 anni che l’autunno scorso ha investito un ragazzo di 18 anni. La guidatrice è risultata positiva all’alcol test proprio come lo è stato anche il poliziotto che a Roma la scorsa estate aveva ucciso un ragazzo di 19 anni. In questo caso però l’agente è risultato positivo anche agli stupefacenti ed è stato subito arrestato per omicidio stradale.
Attraverso inchieste rese pubbliche a Roma e a Milano è possibile affermare che attualmente il nuovo spaccio telefonico sia diventato quasi capillare ed è in grado di raggiungere ogni quartiere.
Adesso non esiste più il classico pusher o la vedetta ma, chi desidera acquistare droga, sceglie di incontrarsi virtualmente su Telegram oppure software più sofisticati.
Questa è l’occasione perfetta, per chi lo desidera, di ottenere ogni tipo di stupefacente. La “merce” viene poi spedita a casa o in ufficio. In poche parole, mettere le mani su delle sostanze stupefacenti oggi è diventato semplice proprio come ordinare del cibo da asporto.
A questo riguardo, un agente della polizia locale Milanese, afferma che il consumo di droga risulta essere così diffuso che addirittura va ben oltre l’utilizzo di alcolici: “Spesso fermiamo ragazzi al volante che ci giurano di non aver bevuto. E l’etilometro dimostra che è vero. Ma magari hanno passato tutta la serata a fumare hashish, o a sballarsi con cocaina, anfetamine o farmaci ansiolitici acquistati illegalmente: tutte sostanze che, come l’alcol, alterano le proprie percezioni al volante. La percentuale di automobilisti positivi alle droghe è purtroppo direttamente proporzionale alla quantità di sostanze in circolazione. Nemmeno si rendono conto che, guidando in quelle condizioni, costituiscono un pericolo per sé e per gli altri”.
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