È stata approvata dal Consiglio dei Ministri oggi il ddl sull’Autonomia regionale differenziata, proposta dal ministro Roberto Calderoli: “Un giorno storico”.
Il Consiglio dei Ministri oggi ha dato il via libera al ddl sull’Autonomia differenziata regionale, un testo proposto dal ministro per gli affari regionali e le autonomie del Governo Meloni, Roberto Calderoli.
Al testo sono state apportate alcune modifiche ed è stato approvato con tanto di applausi tra i presenti alla Camera. Ecco le reazioni a caldo e cosa succederà ora, dopo che il Cdm ha varato il ddl.
Il Consiglio dei ministri si è riunito oggi per varare il ddl sull’Autonomia differenziata delle regioni, approvato dopo alcune modifiche rispetto alla bozza diramata nei giorni scorsi.
Con applausi dei presenti, il provvedimento ha superato il varo del Consiglio e ora dovrà passare alla Conferenza Stato-Regioni.
Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni si dice soddisfatta del risultato, visto che questo provvedimento è in linea con ciò che il governo si era ripromesso:
Questo provvedimento dimostra ancora una volta che questo governo manterrà gli impegni presi, la coerenza con il mandato avuto dai cittadini, per noi, è una bussola.
Roberto Calderoli, che ha proposto la bozza del ddl, parla di un giorno storico, l’inizio di un lungo percorso con le Regioni:
Una riforma necessaria per rinnovare e modernizzare l’Italia, nel segno dell’efficienza, dello sviluppo e della responsabilità. L’Italia è un treno che può correre se ci sono Regioni che fanno da traino e altre che aumentano la propria velocità, in una prospettiva di coesione
L’opposizione, però, ha aperto subito una polemica dopo l’approvazione del Consiglio dei Ministri. La candidata alla segreteria del PD Elly Schlein protesta, dicendo che il testo sarebbe dovuto passare prima alla Conferenza delle Regioni.
Anche Stefano Bonaccini è contro la decisione del Cdm, definendo clamoroso che la bozza non sia stata prima condivisa con le Regioni prima di passare in Consiglio.
L’Autonomia differenziata è il riconoscimento da parte dello Stato dell’attribuzione a una regione a statuto ordinario di autonomia legislativa, sulle materie di competenza concorrente e in tre casi di materie di competenza esclusiva dello Stato.
Secondo il ddl sull’Autonomia differenziata delle regioni, diviso in 10 articoli, le funzioni saranno attribuite dopo che siano stati determinati i “livelli essenziali delle prestazioni”, i Lep devono essere definiti con un Dpcm entro un anno, come previsto dalla legge di bilancio.
Le materie legislazione concorrente comprendono diverse funzioni, come l’istruzione, la tutela della salute, l’energia e tanti altri.
Le modifiche proposte da Calderoli, approvate dal Cdm, preoccupano perché potrebbero portare a un divario ancora più grande tra Nord e Sud, visto che il ddl potrebbe prevedere più finanziamenti per le regioni settentrionali, rispetto a quelle meridionali.
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