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Politica

Autonomia differenziata: Calderoli minaccia, FdI e FI frenano

Anche la maggioranza frena sulla bozza Calderoli. Il ministro leghista invece minaccia i quotidiani del Sud: ancora polemiche sull’Autonomia.

Roberto Calderoli – Nanopress.it

In occasione della presentazione del candidato di centrodestra per le Regionali nel Lazio, diversi esponenti di Fratelli d’Italia e Forza Italia si sono espressi sull’autonomia differenziata nelle ultime ore. Da Lollobrigida a Donzelli, fino a Rampelli che parla di paletti e Tajani che invece rassicura: “E’ una bozza, va discussa“.

Autonomia differenziata, frenate e freddezza di FdI e Forza Italia

La maggioranza frena, Lega a parte si intende, mentre Calderoli attacca i quotidiani. La proposta certo non unisce, ma guai a chiamarla “Spacca Italia”. Ci scuserà il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie se anche noi precedentemente nel dare idea delle proposte presente in bozza ci siamo permessi di usare le parole “spacca Italia” per descrivere l‘Autonomia differenziata (cosa prevede la proposta). Termine peraltro utilizzato in primis da Vincenzo De Luca, governatore della Campania, e poi solamente in un secondo momento utilizzato dai media.

Ma andiamo con ordine. In occasione della presentazione di Francesco Rocca come candidato del centrodestra per le elezioni Regionali nel Lazio, diversi esponenti di Forza Italia e Fratelli d’Italia sono intervenuti sulla proposta del ministro Calderoli con estrema cautela, e anche freddezza.

Partendo da Francesco Lollobrigida, che ha ricordato come si tratti ancora di una bozza sottolineando che sarà legittima una discussione il contributo di ogni forza politica per limare “ogni criticità”. Ancor meno entusiasta il commento di Donzelli di FdI, che si limita a rispondere alle domande dei giornalisti con un semplice: “E’ una proposta, ci lavoreremo”. Rampelli chiama in causa addirittura Giorgia Meloni, sostenendo che più volte il Premier ha attenzionato a dei paletti, riportandola come una sorta di garante: “I livelli essenziali di prestazione che siano esattamente equivalenti tra il Nord e il Sud, tra le Regioni più fragili e le più ricche”.

Una bella presa di distanza dalla bozza del leghista insomma. Anche Durigon ha detto che l’autonomia “per noi” non deve penalizzare il meridione, mentre Tajani taglia corto e conferma: “Mai un testo è stato approvato senza discussione”. Emerge da tali dichiarazioni una chiara posizione anche da parte della maggioranza, che si è preoccupata di rassicurare sulle preoccupazioni – assolutamente legittime – piuttosto che spendersi in attestati di stima al testo proposto.

Le minacce di Calderoli: “Chiamarla spacca Italia è diffamazione”

In queste ore a gettare benzina sul fuoco della polemica ci ha pensato lo stesso ideatore della proposta. Il ministro Calderoli infatti, in una quanto mai fuori luogo sfuriata si dice stanco di leggere sui quotidiani “certe frasi”.

“Sono stanco di leggere su Il Mattino o il Messaggero frasi tipo lo ‘spacca Italia‘ del ministro Calderoli o lo “strappo di Calderoli”. Questa è diffamazione, forse addirittura calunnia”. Non intendo querelare nessuno per ora, non sono il tipo che querela, ma se mi capiterà di leggere ancora frasi offensive e calunniose nei confronti del mio lavoro da ministro, frasi come queste sullo spacca-Italia, allora sarò costretto a procedere alle vie legali”.

Se al momento non intende querelare, Calderoli fa sapere comunque che qualora dovesse ancora imbattersi sui giornali in frasi come “spacca-Italia” si troverà costretto a procedere per vie legali. Un’uscita che come ricordato dai sindacati non si addice “al ruolo istituzionale ricoperto”. Secondo cdr: “Il lavoro delle colleghe e dei colleghi “colpevoli” esclusivamente di riportare legittime valutazioni sul progetto di riforma in discussione”.

Roberto Calderoli e Matteo Salvini – Nanopress.it

A preoccupare al momento “i quotidiani del Sud”,  sarebbe inoltre non solo la bozza ma i possibili accordi e incastri che potrebbero susseguirsi qualora la proposta diventasse testo e venisse approvata. Si, perché la Lega spinge forte in solitaria apparentemente e chiede un tavolo provando a trovare il sostegno del Pd, (Emilia-Romagna e Bonaccini su tutti) con la consapevolezza di poter nel futuro immediato trovare il sostegno anche di Fratelli d’Italia e Forza Italia.

Antonio Meli

Classe 1993, laureato in comunicazione e lingue, e in giornalismo, tra Siena e Roma. Appassionato di cinema, musica, storia e spettacolo. Mi piace scrivere e criticare.

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