La mitica Route 66, tanto conosciuta quanto amata dai bikers di tutto il mondo, sarà la prima autostrada solare degli Stati Uniti d’America. L’accordo stretto tra lo stato del Missouri e la società Solar Roadways prevede il posizionamento di alcuni particolari pannelli solari stradali sull’autostrada più famosa del mondo per alcuni scopi molto interessanti. Andiamo a vedere nel dettaglio di cosa si tratta.
A 90 anni dalla sua inaugurazione, la Route 66, simbolo di uno stile di vita ancora oggi insito e molto radicato nel cuore di migliaia di motociclisti americani e non, sta per subire una trasformazione tecnologica che le permetterà di diventare una meta appetibile anche per i tech nerd odierni. Lo stato del Missouri ha infatti accettato che parte della pavimentazione stradale della Route 66 sia ricoperta dai panelli fotovoltaici della nota azienda Solar Roadways, in modo che il sole, quasi sempiterno in quella zona, possa essere utilizzato per creare energia pulita. Scott e Julie Brusaw sono i fautori del progetto: essi sono due coniugi che nel 2014 lanciarono una campagna di crowdfounding che ha permesso alla Solar Roadways di raccogliere oltre 2 milioni di dollari su Indiegogo per sviluppare una tecnologia con cui trasformare i 259.000 chilometri di autostrade americane in un immenso pannello solare. Dopo due anni di lavoro, il loro progetto è pronto per il test su strada ed il dipartimento dei trasporti del Missouri è più che felice di prestare la propria parte di autostrada affinché avvenga il collaudo. Secondo i calcoli dei Brusaw, tappezzare le autostrade statunitensi con i loro pannelli produrrà il triplo del fabbisogno energetico annuale di cui il paese ha bisogno e, per ora, i pannelli posti sui tratti di autostrada che passano per il Missouri saranno sufficienti ad alimentare edifici, segnaletica stradale e illuminazione delle aree limitrofre. I pannelli saranno posizionati, per iniziare, sui marciapiedi e, sebbene il progetto non sia completo al 100%, il prototipo può sostenere il peso di un autoarticolato, essere provvisto di luci al led per sostituire la segnaletica orizzontale, simulare l‘aderenza dell’asfalto ed essere munito di riscaldamento per evitare l’accumulo di neve nella stagione invernale.
Un progetto davvero ambizioso e geniale secondo noi. Ci vorrà circa un anno prima di poter dichiarare la riuscita del tutto, ma una procedura simile ha già dato i suoi frutti in Olanda, dove, la prima pista ciclabile solare al mondo, a fine 2015, ha generato oltre novemila kwh, con un percorso di circa 70 metri. Speriamo che tutto vada per il meglio.