Possibile legnata in arrivo sugli automobilisti con l’aumento del pedaggio autostradale in piena stagione di vacanze. Ebbene, all’indomani della sentenza del Tar che ha riconosciuto al concessionario dell’Autostrada dei Parchi il diritto di recuperare gli incassi che sono stati persi negli anni che vanno dal 2014, la stangata rischia di ricadere sui viaggiatori, anche in altre tratte. Il ministro dei Trasporti ha 30 giorni di tempo per sistemare la situazione.
“Ci sono dei ritardi ma l’aumento delle tariffe andrà fatto e riconosciuto ai gestori, non ci sono dubbi”, dice il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, nel corso di una conferenza stampa alla Camera. L’aggiornamento delle tariffe, ricorda il ministro, è stato approvato lo scorso anno, poi ”c’è stato un problema interpretativo” che ha bloccato la revisione. ”Torneranno al Cipe tra poco, dopo un lunghissimo iter burocratico”, per il via libera.
Ecco dunque le tratte autostradali a rischio aumento: la Roma-Pescara potrebbe arrivare a oltre 22 euro rispetto ai 20 euro e 20 centesimi attuali, mentre la Roma-Teramo da 17,50 passerebbe a 20 euro. Ma non è finita qui. Il rischio è che altri concessionari chiedano di poter aumentare i pedaggi sulla base della sentenza recente del Tar del Lazio.
Paola Pelino, vicepresidente dei senatori di Forza Italia, ha commentato così la pessima notizia per i viaggiatori che circolano in Abruzzo: “Al di là di chi ha sbagliato e chi ha ragione, la sentenza del Tar apre uno scenario che avrà un impatto negativo sulle tasche dei cittadini, che pagheranno politiche e scelte discutibili e non sempre imparziali. Altre stangate nei confronti dei lavoratori pendolari e di tutti i turisti che hanno intenzione di venire in Abruzzo per apprezzarne le tante bellezze, paesaggistiche ed artistiche, non sono tollerabili. Mi auguro che si assumano iniziative per trovare soluzioni, che valgano anche per il futuro, consentendo ad una regione già fortemente penalizzata dagli eventi sismici di non subire ulteriori aggravi”.
A criticare i possibili rincari autostradali futuri è stato anche il senatore di FI Lucio Malan: “Il ministro Graziano Delrio ha rassicurato i gestori autostradali: ancora una volta i pedaggi a carico di cittadini e imprese aumenteranno, e con essi gli utili stratosferici dei gestori, che – tranne rari casi – non hanno mai vinto una gara”.
“Ad esempio, Autostrade per l’Italia, che gestisce la metà della rete, ha un utile netto di un miliardo di euro, entrate di 4 miliardi garantiti dallo Stato, dal 2008 ha goduto di aumenti tariffari doppi rispetto all’inflazione e ora vedrà il suo bottino salire ulteriormente, a causa della sentenza del TAR – continua Malan – Ma al Governo, riconoscente per il sostegno durante la campagna referendaria, questo non basta: com’è noto, con il pretesto della gronda di Genova, che Autostrade doveva realizzare dal 2002, il ministero delle infrastrutture ha approvato un piano che prevede circa 24 miliardi di ulteriori incassi nei prossimi vent’anni, per realizzare un’opera che la società stessa valuta poco più di 4 miliardi.Insomma, sempre favori al capitalismo assistito e parassitario”.
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