Gli Scout Speed, i dispositivi per il controllo della velocità a bordo delle pattuglie, devono essere segnalati come i tradizionali autovelox, secondo quanto dichiarato nella recente sentenza (n. 535/2017) del Tribunale di Belluno. Lo Scout Speed è un dispositivo di controllo della velocità che a differenza delle normali postazioni mobili viene installato all’interno dell’abitacolo delle pattuglie, risultando quindi invisibile al guidatore. Inoltre gli Scout Speed sono anche in grado di eseguire altre operazioni sulle auto, come il controllo dell’assicurazione o della revisione.
Scendendo nel dettaglio, il Tribunale di Belluno ha sentenziato la necessità della segnalazione di questi nuovi dispositivi, nonostante le disposizioni del Decreto Ministeriale 282/2017. In particolare possono essere utilizzate dagli organi di Polizia delle modalità di avvertimento come i segnali stradali luminosi a messaggio variabile, installabili direttamente sulle pattuglie.
Le condizioni di utilizzo dello ScoutSpeed da parte di una pattuglia che poi procede al fermo del trasgressore, rimangono però immutate. Nella sentenza è infatti stato specificato quanto segue: ” Poiché, in via di principio, è richiesta l’immediata contestazione al conducente del veicolo che procede oltre i limiti di velocità è consentito rilevare in movimento la velocità di un veicolo, per poi fermarlo e contestare immediatamente la violazione, ma laddove ciò non avvenga diviene necessario preavvertire i conducenti, mediante segnalazione preventiva e ben visibile, dell’utilizzo della postazione mobile di controllo” .
Infine è stato anche chiarito che questi dispositivi possono essere lecitamente impiegati a bordo dei veicoli senza avvisi esterni per effettuare altre operazioni come il controllo delle assicurazioni dei veicoli o della revisione periodica.