Avarizia, il libro di Emiliano Fittipaldi racconta gli scandali della chiesa di Francesco

avarizia, il libro di emiliano fittipaldi

E’ tra i titoli più venduti del momento Avarizia, il libro di Emiliano Fittipaldi che racconta gli scandali finanziari all’interno della Santa Sede. Uscito in contemporanea ad un’altra inchiesta shock che sta scuotendo il Vaticano – Via Crucis, di Gianluigi Nuzzi mandato a processo, insieme a Fittipaldi, per aver divulgato notizie riservate – il libro del giornalista de L’Espresso descrive, attraverso carte ed inchieste esclusive sullo Ior, gli affari e gli investimenti all’estero di monsignori e cardinali.

In libreria per Feltrinelli dal 5 novembre 2015, Avarizia, di Emiliano Fittipaldi, è il libro che fa tremare non poco le sacre mura d’Oltretevere: 224 pagine d’inchiesta che descrivono l’enorme giro d’affari della curia, dai soldi raccolti (e mal spesi) per i bambini malati, all’attività (particolarmente redditizia) di alcuni negozi vaticani. Un libro scritto perché il ‘papa deve sapere‘ quanto è grande, e dove si trova, il patrimonio dello Stato Vaticano, dove vanno a finire i soldi delle offerte e come viene gestita la ricchezza dell’istituzione religiosa più potente del mondo.

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Emiliano Fittipaldi, che segue da anni questi temi, spiega come i soldi siano gestiti in maniera incontrollata e sperperati per i ‘bisogni’ degli alti prelati; tutto comprovato da documenti, bilanci e intercettazioni che svelano pesanti retroscena sui movimenti finanziari della curia.

emiliano fittipaldi, giornalista de l'espresso

Ogni giorno, si legge nel libro, in Vaticano arrivano un mucchio di soldi, molti dei quali da alcuni negozi posizionati nei pressi delle mura – una pompa di benzina, un supermercato, un tabaccaio e una farmacia che, scrive Fittipaldi, ‘fanno più incassi di Michelangelo e Raffaello, dei giardini e delle ville pontificie messe insieme‘. Proprio la farmacia vaticana, spiega il giornalista, solo nel 2013 ha incassato quasi 33 milioni di euro: com’è possibile, visto che ‘secondo studi dell’Associazione nazionale dell’industria farmaceutica una farmacia italiana, che serve un bacino di 3500 persone, fattura 700 mila euro l’anno‘? La spiegazione è molto semplice, e Fittipaldi lo dice chiaramente: ‘non solo la farmacia è aperta a tutti e accetta le ricette e le prescrizioni di medici di Stati esteri, ma vende prodotti scontati (anche del 20%) rispetto a quelli che si trovano nelle farmacie romane‘. Senza considerare il fatto che, pare, si smercino anche pasticche che non si trovano in Italia, farmaci richiestissimi ma molto costosi per i malati più gravi.

Ma la fonte più redditizia, sostiene ancora Fittipaldi, è costituita dai tabacchi e dal carburante insieme al supermercato che, con un’eccezionale vendita di vino, è un’altra fonte enorme di entrate: ‘il supermercato, scrive il giornalista, ha emesso scontrini per oltre 21 milioni: non è un caso che secondo uno studio del California Wine Institute nel 2012 il Vaticano sia il Paese con il più alto consumo di vino al mondo, con una media mostruosa di settantaquattro litri a persona‘.
Insomma, il libro scoop di Emiliano Fittipaldi, che riprende nel titolo un tema – l’avarizia nelle istituzioni ecclesiastiche – che già Dante a suo tempo aveva denunciato, fotografa una realtà sconcertante, quella di una Chiesa che sembra aver poco a che fare con quel senso etico che, invece, dovrebbe caratterizzarla. Vien da chiedersi se le cose, dopo la bufera che ha investito la Santa Sede, possano cambiare, se la trasparenza voluta da Papa Francesco possa, davvero, portare i suoi frutti. L’importante, conclude Fittipaldi, è che chi doveva sapere, adesso finalmente sa.

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